In scena

Dall'Edipo di Elsa Morante a "Hip Hopera! Paracasoscia" della Compagnia Botega, da "Art" di Solari all'"Arte del dubbio" di Fantoni, qualche appuntamento da non perdere in giro per l'Italia
Carlo Checchi e Antonia Truppo

L’Edipo di Elsa Morante
Una messa in scena ricercata e voluta da decenni dal teatro italiano, che si presenta come una vera e propria sfida all’unico testo per il teatro della grande scrittrice, finora mai rappresentato, per attraversare le angosce, i tormenti e le colpe di un Edipo contemporaneo che trova nella corsia di un ospedale degli anni Sessanta la sua ultima tappa di vita, ultima fermata per la morte. Con un grande Carlo Cecchi (nella foto). “La serata a Colono”, di Elsa Morante, regia di Mario Martone, con Carlo Cecchi, Antonia Truppo e Angelica Ippolito, musiche di Nicola Piovani. Fondazione Teatro Stabile di Torino, dal Teatro di Roma e dal Teatro Stabile delle Marche. Al Teatro Argentina, dal 29/1 al 17/2. In tournèe al Piccolo Teatro (Teatro Grassi) – Milano 19 febbraio – 3 marzo; 7 – 8/3 al Residenztheater (Marstall Theater), Monaco di Baviera; il 12 Teatro Asioli, Correggio; 14 – 17/3 Teatro Storchi – Modena; 19 – 24/3 Teatro della Pergola – Firenze; 4 – 7/4 Teatro delle Muse – Ancona.

 

Hip Hopera! Paracasoscia
Paracasoscia (tradotto dal dialetto “sembra che soffi”) è uno spettacolo arguto e autoironico che rivisita il patrimonio lirico nazionale, verdiano e rossiniano, con un linguaggio giovane, frizzante, energico e vigoroso, sottile e delicato. Un carosello delle arie celebri con un linguaggio contaminato da danza, break dance, acrobatica e arti circensi, fuse tra loro in un gioco semi serio. "Hip-hopera! Paracasoscia", Compagnia Botega, coreografia, regia ed elaborazioni musicali di Enzo Celli. Corinaldo (An) Teatro Goldoni il 2/2, Corridonia (Mc) Teatro Velluti, il 3/2.

Tre amici intorno ad un quadro
L’autrice francese sbircia in una serata di tre vecchi amici, uomini fatti, divertenti, simpatici, folgoranti nelle loro battute, dove però basta un minimo pretesto, in questo caso l'acquisto da parte di Serge di un quadro d’arte contemporanea completamente bianco, per dare il via ad uno scontro feroce tra i tre, svelando debolezze e meschinità. Un successo per il trio Boni-Haber-Alberti che continua da tre anni. “Art” di Yasmina Reza, regia Giampiero Solari, con Alessio Boni, Alessandro Haber, Gigio Alberti. Al teatro Ambra Jovinelli, dal 31/1 al 10/2; al Mercadante di Napoli dal 19 al 24/2. In tournée.

 

La guerra fra vero e falso
Un “cabaret del dubbio” – tratto dall’omonimo libro di Gianrico Carofiglio – dove niente è dato per scontato: una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che i due interpreti si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati sullo sfondo di un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci di atmosfera brechtiana. “L’arte del dubbio”, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, regia Sergio Fantoni, Roma, Teatro Vittoria, dal 29/1 al 10/2

 

I barboni Totò e Vicè
Due poetici clochard – nati dalla fantasia di Franco Scaldati – legati da un'amicizia reciproca assoluta, vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere. Con la loro filosofia strampalata sovvertono le regole troppo rigide di un mondo che ha perduto la spontaneità e la libertà di espressione. Ispirati a due personaggi realmente esistiti che nell’immediato dopoguerra si aggiravano per i quartieri popolari di Palermo dispensando, per poche lire, schegge di saggezza sotto forma di scenette teatrali o improbabili comizi. “Totò e Vicè”, di Franco Scaldati, regia ed interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Al teatro Biondo di Palermo, dal 29/1 al 3/2. 

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