In scena
L’imperdibile show di Slava
“Slava's snow show”, Milano, Piccolo Teatro Strehler, fino al 4/11
Kaput mundi
Lo spettacolo di Longoni è composto da due atti unici: “Angeli” e “Bravi Ragazzi”, dei quali il primo è una novità assoluta per autore e regista. Il progetto teatrale è dedicato a Roma in particolare e a tutte le metropoli italiane in generale, ai giovani che in esse abitano, al disagio che generano, alla difficoltà d’integrazione e all’impossibilità di vivere serenamente la gioventù. L'espressione latina "caput mundi" significa capitale del mondo noto; il significato della parola tedesca "kaputt", tristemente noto, vuol dire vittima e si allarga a: rotto, fuori combattimento, guasto, finito, distrutto, morto. Il titolo costruito da queste due parole, è quindi un chiaro riferimento alla passata magnificenza di Roma, alla sua storia, ai suoi fasti e alla sua grandiosità. L’abbinamento a "kaputt", nell’assonanza, mira invece ironicamente al contrario: ai difetti della città, al disagio che vive la sua popolazione, alla rottura del patto civile tra i suoi cittadini, alla difficoltà di essere giovani in una città difficile nella quale integrazione e occupazione sono due ideali mai veramente attuati.
“Kaput mundi”, regia Angelo Longoni, con Riccardo Francia, Lorenzo De Angeli, Valerio Morigi, Edoardo Persia. Roma, Teatro dell’Angelo, dal 30/10 all’18/11
Festival Trasparenze a Modena
Il Teatro dei Venti di Modena ha stretto un sodalizio con Officinae Efesti di Napoli, con la quale ha deciso di immaginare e concretizzare un progetto di festival come laboratorio permanente ed occasione di incontro tra i linguaggi, convinti che lo scambio delle competenze e l’unione delle esperienze sia la sfida della generazione del tempo presente. Il Festival diviene luogo di comunità temporanea per la valorizzazione di modelli e processi creativi. Il lavoro della direzione artistica è stato supportato da una Consulta giovanile, composta di cinquanta giovani tra i 16 e i 24 anni che hanno visionato i circa 300 progetti artistici. Tra questi, in scena, le compagnie Biancofango, Kronoteatro, Teatro Magro, Francesco Rossetti, Riserva Canina, Silvia Mei, Zaches Teatro.
“TRASPARENZE – Atelier della scena contemporanea”, 22/27 ottobre 2012, Modena, Teatro dei Segni e complesso San Giovanni Bosco
Tutto per bene, con Lavia
Commedia tra le più significative del drammaturgo siciliano, rappresentata per la prima volta nel 1920, è il dramma di un uomo che scopre di aver vissuto una vita diversa da quella che credeva fosse. Parabola amara di un'esistenza in balia di una società finta e ipocrita: maschera tra maschere di un balletto crudele, nel "giallo" paradossale che gli uomini mettono in scena illudendosi di vivere. Protagonista della storia è Martino Lori, un uomo di mezz'età, vedovo inconsolabile che vive i suoi giorni nel ricordo dell'amata moglie defunta e nella dedizione per la giovane figlia Palma. Ma la realtà è ben diversa da come appare. E la tragica scoperta di un’amara verità getta Lori in una crisi profonda, reso di colpo orfano di ogni sua certezza: «Tutto rovesciato; sottosopra. Sì. Il mondo che ti si ripresenta tutt'a un tratto nuovo, come non ti eri mai neppure sognato di poterlo vedere. Apro gli occhi adesso!». Da figura mite e padre premusoro che era stato fino a quel momento, il protagonista si scopre essere un uomo senza più identità e senza maschera.
“Tutto per bene” di Luigi Pirandello, regia Gabriele Lavia, con Riccardo Bocci, Giorgio Crisafi, Gianni De Lellis, Lucia Lavia, Riccardo Montillo, Woody Neri, Daniela Poggi, Dajana Roncione, danzatrice Alessandra Cristiani. Produzione Teatro di Roma. A Firenze Teatro La Pergola, dal 26/10 al 4/11
Angelin Preljocaj a Torinodanza
Per il focus “Sguardi distanti” di Torinodanza Festival, debutta in prima italiana “Royaume Uni” del coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj – i cui spettacoli sono nel repertorio della Scala come dell’Opéra di Parigi – quattro danzatrici hip hop per un armonioso incontro di mondi che si potevano credere inconciliabili. A seguire, il debutto di “White caps” scritto e diretto da Wilkie Branson, lo spettacolo di Champloo Dance Company, un giovane gruppo britannico che mescola nelle proprie esibizioni cinema e danza, per creare mondi immaginari, nei quali la forza espressiva dell’hip-hop si con/fonde con lo spessore visionario di un’avventura vissuta in un video che è memoria, o forse sogno.
Torino, Teatro Carignano, il 23 e il 24/10