In scena

Al Sistina a Roma un musical dedicato alla leggenda di Zorro mentre a Brescia apre Danzarte, la rassegna autunnale di danza contemporanea, con Cristina Morganti nei panni di Pina Bausch. Al Piccolo di Milano "Gl'innamorati" di Goldoni del Maly Theatre di Mosca
W Zorro

Zorro in musical
Stefano D’Orazio torna a firmare il testo, nonché le liriche, del nuovo spettacolo, con il prezioso contributo delle musiche firmate da Roby Facchinetti. Un prodotto italiano ideato con l’ironia e la creatività “favolistica” tipica della penna di D’Orazio, arricchito da musiche e personaggi nuovi che si fondono con i protagonisti del racconto dell’eroe dal cuore grande e dalla spada veloce. Con un testo inedito e una “leggerezza” tipica della commedia musicale italiana, lo spettacolo racconta la storia del più famoso eroe mascherato ispirandosi alla leggenda di quello Zorro, pare realmente esistito più di due secoli fa. Una storia arricchita da spettacolari coreografie, effetti speciali sorprendenti, combattimenti al filo di spada.
“W Zorro”, con Michel Altieri e Alberta Izzo, maestro d’armi Stefano Pantano, regia e coreografia Fabrizio Angelini. Medina Produzioni. Al Teatro Sistina di Roma, dal 9 al 21/10 e in tournèe
 
“Quasi solo” di Danzarte
Inizia con “Moving with Pina” – conferenza danzata sulla poetica, la tecnica, la creatività di Pina Bausch di e con Cristiana Morganti, danzatrice del Tanztheater Wuppertal – la rassegna autunnale dedicata alla danza contemporanea e al teatro fisico, rappresentati in forma di assolo, duetti e altro. Uno spazio riservato a pochi danzatori, attori, musicisti e performer che approfondiscono i loro temi di incontri e solitudini. Un occhio di riguardo, riconoscibile attraverso la presenza in scena di compagnie emergenti, è riservato ai giovani artisti. L’iniziativa fa parte della rete Anticorpi.XL (di cui Danzarte è partner), primo network indipendente dedicato alla giovane coreografia italiana.
Quasi solo”, Brescia, Teatro Santa Giulia, teatro Sociale e altri luoghi, dal 12/10 al 23/11
 
Una nuova “Tempesta”
Il testo di Santi, tra i più interessanti giovani talenti della nuova drammaturgia italiana, «non è una riscrittura in chiave contemporanea della “Tempesta” di Shakespeare; niente Prosperi, e nessun Ariel attraversa la scena, ma un popolo di cadaveri viventi che ci rappresenta perfettamente, agitandosi nella sua ridicola tragicità. “La Tempesta”, ultimo testo del grande drammaturgo inglese, che termina con un monologo che pare essere la ricerca disperata di un dialogo con la morte; che pare sia riuscita a strappare le radici dell’Isola dall'oceano, a strapazzarla in acque perennemente notturne e a farla vagare alla ricerca quasi impossibile di una nuova luce, alla ricerca di sponde illuminate che nessuno riesce ad intravedere. Quell'isola – spiega il regista – rappresenta tutti noi. Ma non collimano i tempi, i suoni, i segni, con il nostro medioevo dell'elettronica, con il nostro fluttuare senza meta, con i nostri tradimenti delle utopie, con la società che ci troviamo a condividere così priva di sogni e di speranze?».
“Isola” di Tommaso Santi, regia Paolo Magelli, Compagnia Stabile del Metastasio, Prato, Teatro Fabbricone, fino al 28/10
 
Il Maly Theatre di Mosca al Piccolo di Milano
La raffinata sintesi di due fra le più importanti e antiche tradizioni teatrali, quella russa e quella italiana, arriva sul palcoscenico del Teatro Strehler, per due sole eccezionali repliche, Vlyublennyĭ/Innamorati, una produzione del Maly Theatre di Mosca, con in scena i suoi migliori talenti guidati dalla regia di Stefano de Luca, allievo di Giorgio Strehler. Ambientata a Milano, la commedia ha per protagonisti due giovani innamorati di nobile famiglia, che avrebbero tutte le carte in regola per essere felici, eppure non ci riescono. Una vena di sottile nevrosi, collegata a questioni economiche e di posizione sociale, spinge Eugenia a mettere continuamente alla prova l’amore di Fulgenzio. Come sempre con acume, infinita umanità e straordinaria modernità, Goldoni regala al teatro una commedia eternamente contemporanea.
“Gl’innamorati” di Carlo Goldoni, traduzione in russo V.A. Fedoryc e D. I. Ohotnicova, regia Stefano de Luca, scene Leila Fteita, luci Claudio De Pace, musiche G. A. Gobernic. Produzione The State Academic Maly Theatre of Russia, Moscow. Spettacolo in lingua russa con sovratitoli in italiano. Milano, Piccolo, 13 e 14/10

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