In scena

La rassegna "Agorà" approda nelle periferie romane con spettacoli di forte contenuto sociale, mentre a Milano si esibisce la Compagnia MixAbility Dreamtime, artisti e danzatori con diversi gradi di disabilità, per sfidare barriere fisiche e sociali
Beatrice Mazzola

A “Dreamtime” danza e disabilità
Il festival, ideato dall’associazione milanese “Viaggiatori dell’Anima”, nasce dalla convinzione che anche un corpo "diversamente abile" possa sperimentare l’espressione di sé, la relazione e la comunicazione oltre le barriere fisiche e sociali. È ciò che avviene in scena con "Corpo Fechado, corpo aberto" della Cie M.A.D – Compagnia MixAbility Dreamtime guidata dalla coreografa portoghese Carla Vendramin. Lo spettacolo, che ha debuttato ad Avignone, vede in scena artisti e danzatori con diversi gradi di disabilità. È una performance frutto di quattro giorni di residenza con danzatori ospiti, tra cui la ballerina di formazione scaligera Beatrice Mazzola, e con alcuni danzatori della compagnia milanese Fattoria Vittadini.

Cogliendo l’importanza sociale del progetto, oltre che il valore culturale e artistico, grandi nomi della danza internazionale hanno deciso anche quest’anno di prendere parte a quello che, prima ancora che un festival, è un’esperienza di arricchimento umano. Il Teatro alla Scala prende parte anche quest’anno con la prima ballerina scaligera ed étoile internazionale Sabrina Brazzo, interprete della variazione "Steel", coreografia di Gianluca Schiavoni, e del passo a due "La Fenice", coreografia di Massimiliano Volpini, con il marito Andrea Volpintesta, anch’egli ballerino scaligero.

Altro ospite è l’étoile Marco Pierin, protagonista del solo "Flourishing", di Donatello Jacobellis e del pas de deux da lui stesso ideato, "La Chanson De Vieux Amantes", con la ballerina scaligera Gilda Gelati su musiche di Jacque Brel. In programma anche il solo "Peso piuma" di Michela Lucenti / Balletto Civile e la performance "Barriere", che allude alla diversità presente in ognuno di noi, coreografia di Joseph Fontano con Beatrice Mazzola (nella foto), Marco Messina e Luca Di Paolo. In scena anche il giovane trio friulano Compagnia Bellanda con "Nè di più nè di meno", spettacolo vincitore del premio per la migliore coreografia a CortoInDanza 2012 di Cagliari, in cui una danza molto “fisica” e “muscolare” mette a confronto le fatiche del vivere quotidiano.
“Dreamtime: danza senza limiti”, Milano, Teatro Elfo Puccini e luoghi vari, il 22 settembre.
 
L'uomo della sabbia 
È uno dei racconti più famosi della narrativa del fantastico di inizio Ottocento. Il protagonista Nathaniel è ossessionato fin dall’infanzia dall’orrendo avvocato Coppelius, che getterebbe la sabbia negli occhi dei bambini che non vogliono andare a dormire. L’amore della sua Clara e l’amicizia dell’amico Lothar tenteranno di salvarlo dalle sue allucinazioni e dalla sua pericolosa infatuazione per la misteriosa Olimpia. Racconto sulla forza dell'irreale, sul potere prevaricante dello sguardo, sull'ambiguità della visione quotidiana, "L'uomo della sabbia" si presta perfettamente ad un'elaborazione drammaturgica, operata ora da Luca De Bei.
“L’uomo della sabbia” dal racconto di E.T.A. Hoffmann, testo e regia Luca De Bei, con Mauro Conte, Riccardo Francia, Fabio Maffei, Giselle Martino. Roma, Teatro della Cometa dal 18 al 30/9.
 
Teatro nelle periferie romane
Ad aprire la rassegna di teatro e musica “Agorà – Teatro e musica alle radici”, dislocata in diversi luoghi della città (i quartieri romani di San Basilio, Tufello e il Parco Aguzzano) con l’obiettivo di coinvolgere gli abitanti del territorio metropolitano, in particolare quello delle periferie, è “Finestre” con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, e “Storie di pane” con Emanuela Bolco e Chiara Casarico, entrambi spettacoli legati da un forte contenuto sociale.
Cortili Ater delle case popolari, in via Isole Curzolane 21, il 22/9; e in via Recanati 33, il 23/9, ore 18,30. Ingresso gratuito.

I racconti del Mandala
Sei storie collegate fra di loro, come in un ipertesto ma anche come in un mandala (in sanscrito “cerchio sacro”). La drammaturgia prevede lo sviluppo parallelo delle due storie principali (la principessa africana Riza e Karl, il bambino del nord fanatico di computergames). Tutti i personaggi fanno dei sogni premonitori che annunciano il loro destino. Lo spettacolo unisce la forma più antica di narrazione teatrale, l’oralità del racconto mitologico-fiabesco con le forme più avanzate di tecnologia, creando uno spettacolo ibrido tra teatro e musica, tra scena reale e scena virtuale, nel quale il narratore diventa uno sciamano tecnologico.
“I Racconti del Mandala”, scritto e diretto da Andrea Balzala, con Francesca Della Monica e la partecipazione di Andrea Carabelli, Marion D’Amburgo, Massimo Verdastro (voci off); Caterina De Regibus, Francesco e Riccardo Corsi (video). Milano, Teatro Grassi, Piccolo, per il XII Festival Tramedautore, il 24/9.
 

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