Bolle e Zakharova alla Scala di Milano

Dalla Scala di Milano al teatro Eliseo di Roma, l'offerta di spettacoli in Italia durante le feste di fine anno

Bolle e Zakharova alla Scala di Milano

La stagione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala ha aperto con “La Dame aux Camélias” una delle pietre miliari del lavoro coreografico di John Neumeier, esemplare della sua predilezione per i balletti narrativi e della sua concezione di balletto drammatico contemporaneo. Il celebre coreografo alla guida dell’Hamburg Ballet   sceglie di ispirarsi al romanzo di Alexandre Dumas figlio e non alla commedia rielaborata dallo stesso autore e, sulle note struggenti di Chopin, con una intensa e raffinata scrittura coreografica, conduce al climax drammatico attraverso meravigliosi passi a due, grandi scene di balli e importanti momenti per i solisti. In scena nei ruoli appassionati di Marguerite e Armand, all’apertura e in due date a gennaio, Roberto Bolle e Svetlana Zakharova. Importanti debutti nelle repliche: Emanuela Montanari accanto a Claudio Coviello; la coppia Nicoletta Manni e Timofej Adrijashenko; e il 31 dall‘Hamburg Ballett arriva la coppia di guest Anna Laudere e Edvin Revazov.

La Dame aux Camélias”, coreografia e regia John Neumeier, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala, direttore Theodor Guschlbauer, scene e costumi Jürgen Rose, luci John Neumeier, nuova produzione, allestimento del Royal Theatre, Copenhagen. Fino al 13/1/2018.

Corpo e marionetta

È un viaggio e tappa dell’ampio progetto triennale “Palermo_Arte del Gesto nel Mediterraneo_Accademia sui linguaggi del corpo e l’opera dei pupi”. Incontro tra due mondi e due visioni. In scena insieme, i due artisti Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni instaurano forme di relazione tra corpo e pupo, ascolto e tattilità. Il corpo del danzatore e della marionetta sono messi in dialogo in un incontro su elementi fondamentali dello stare al mondo: camminare, sedersi, cadere, voltarsi, toccare. Corpo e marionetta, trasmissione e tattilità, corpo articolare e gravità, sono gli elementi di questo viaggio nel gesto: una rappresentazione di come l’umano affiori in ogni fragilità del corpo e del pupo messi in relazione tra loro.

“Atlante_L’umano del gesto” di e con Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni, A Firenze, CANGO, dal 28 al 30/12.

Lo Schiaccianoci ecologico di Volpini

Sulle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij il coreografo Massimiliano Volpini porta in scena, attraverso una danza fresca e attuale, una riflessione lucida e insieme poetica sul classico natalizio che tutti conosciamo. Pur nella conservazione del binomio realtà/sogno, questo Schiaccianoci scopre i risvolti terreni e umani di una società contemporanea piena di contraddizioni. Tramite un processo giocoso e naturale il vetro, la plastica, il legno, la carta e il cartone – materiali recuperati e riutilizzati grazie al riciclo creativo – hanno dato vita nei costumi e nelle scenografie all’originale Schiaccianoci del Balletto di Roma. Lo Schiaccianoci di Volpini è uno stimolo ecologico a riflettere anche sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Quest’opera fa pensare che in tutti noi si possa sempre nascondere una piacevole sorpresa e che è importante coltivare i sogni custoditi in fondo ai cassetti perché potrebbero rivelarsi meravigliosi progetti di vita nuova, troppo spesso offuscati dalla paura e dall’incapacità di affrontare una svolta decisiva: imparare a “riciclarsi” con la stessa gioia e facilità con cui da bambini giocavamo con un pezzo di carta.

“Lo Schiaccianoci”, ideazione e coreografia Massimiliano Volpini, musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij, scene e costumi Erika Carretta Light designer Emanuele De Maria. Produzione Balletto di Roma. In tournée a Massa, Teatro Guglielmi il 21/12; La Spezia, Teatro Civico il 22; Milano, Teatro Carcano dal 30/12 al 2/01/2018; Cesena, Teatro Bonci il 5 e 6/1/2018; Paulilatino, Teatro Grazia Deledda il 10; Tempio Pausania, Teatro del Carmine l’11; San Gavino Monreale, Teatro Comunale il 12; Carbonia, Teatro Centrale il 13; Alghero, Teatro Civico il 14; Padova, Teatro Verdi il 19.

La guerra dei Roses

È il titolo di un romanzo di Warren Adler del 1981 diventato un grande successo cinematografico per la regia di Danny De Vito con protagonisti Michael Douglas Kathleen Turner, e più tardi trasposto a teatro creando una commedia raffinata e caotica al tempo stesso, comica e crudele, ridicola e folle, trovando forse sulla scena la sua dimensione ideale, per la sua potenza espressiva e la sua dimensione terribilmente onirica. La storia narra la lenta e terribile separazione tra i coniugi Rose, lui ricco e ambizioso uomo d’affari, tronfio della sua fortunatissima carriera, lei una moglie obbediente, ma mai dimessa, che lo ha accompagnato nella sua brillante ascesa, con amore, stima profonda e un pizzico di fascinazione per le piccole o grandi comodità, che la loro vita quotidiana andava conquistandosi. Ma, poco dopo l’inizio della commedia, tutto questo si rompe, s’infrange contro lo scoglio della mancata realizzazione professionale di lei. La trasposizione italiana vede in scena Ambra Angiolini e Matteo Cremon.

“La guerra dei Roses” di Warren Adler, regia Filippo Dini, traduzione di Antonia Brancati e Enrico Luttmann, con Ambra Angiolini e Matteo Cremon Massimo Cagnina e Emanuela Guaiana, scene Laura Benzi, costumi Alessandro Lai, luci Pasquale Mari, musiche Arturo Annecchino. Produzione La Pirandelliana in coproduzione con Goldenart Production e Artisti Riuniti. A Roma, Teatro Eliseo, fino al 7/1/2018.

Le marionette di Hansel e Gretel

La Carlo Colla & Figli, dopo aver affrontato negli anni scorsi la commedia classica e la grande opera lirica italiana torna a uno dei temi classici del suo repertorio, la fiaba. La vicenda di Hansel e Gretel è, nella storia della letteratura, una delle più terribili e sconcertanti: la fame, il bisogno, una matrigna che vuole liberarsi dei figli, una strega nel bosco che cattura i bambini e li mette all’ingrasso controllandone la rotondità giorno per giorno prima di arrostirli e mangiarli. Il tutto fra un casolare, un bosco e una casa di marzapane pronta a trasformarsi in un antro spaventoso. E tanti dolci! Tutti questi elementi, tipici di una iniziazione, non potevano che suscitare la curiosità del marionettista che ben sa come trasformare ogni elemento per soddisfare l’idea della metafora e del simbolo.

“Hansel e Gretel” spettacolo in due tempi di Eugenio Monti Colla, liberamente tratto dall’omonima fiaba dei Fratelli Grimm, musica Danilo Lorenzini, scene e luci Franco Citterio, costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco. A Milano, Piccolo Teatro Studio, dal 27/12 al 7/1/2018.

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