In scena
Danza e giocoleria virtuale in “Cinématique”
Qual è la consistenza dei sogni nel presente delle innovazioni tecnologiche e della realtà virtuale? Le opere di Adrien M & Claire B sono una possibile risposta a questa domanda. Torna a Romaeuropa il duo fondato nel 2004 dallo scienziato e giocoliere Adrien Mondot e della grafica Claire Bardainne, con una nuova versione di “Cinématique”, opera che nel 2009 gli valse il premio della giuria nella competizione internazionale di danza e nuova tecnologia all’interno del Festival des Bains Numériques in Francia. Il moto dei corpi – secondo la cinematica richiamata dal titolo dello spettacolo – è la chiave per far vibrare questo nuovo sogno a occhi aperti: un susseguirsi di paesaggi virtuali composti da elementi naturali, numeri, linee, punti, lettere e figure astratte che interagiscono, in tempo reale, con i corpi d’una danzatrice e un giocoliere, grazie ai sofisticati software sviluppati dagli stessi autori. “Cinématique”, concept Adrien Mondot, giocoliere Joseph Viatte, danzatrice Marie Tassin, musica Christophe Sartori, Laurent Buisson, luci Elsa Revol, Jérémy Chartier, drammaturgia Charlotte Farcet, suono Wilfrid Haberey, luci Rosemonde Arrambourg. Al Teatro Vascello a Roma, dal 19 al 23/10.
Gli orfani di Dennis Kelly
Scritto nel 2009 dal pluripremiato Dennis Kelly, il testo è una storia nera dai ritmi serrati. In una tranquilla serata Helen e Danny, suo marito, stanno per iniziare una cena a lume di candela, quando improvvisamente irrompe nella loro casa Liam, il fratello di Helen, completamente ricoperto di sangue e in evidente stato di shock. Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito. Ma il resoconto di Liam sull'accaduto, sotto le insistenti domande di Helen e Danny, comincia a cambiare. In un crescendo di tensioni, si fa avanti il sospetto che le cose non siano effettivamente andate come Liam le ha descritte la prima volta. Vincitore di numerosi premi e ricettore di ampi consensi al Fringe di Edimburgo, arriva sui nostri palcoscenici grazie a un progetto di Monica Nappo, e con tre magnifici attori: la stessa Monica Nappo, Paolo Mazzarelli e Lino Musella. “Orphans” di Dennis Kelly, traduzione di Gianmaria Cervo e Francesco Salerno, regia di Tommaso Pitta, scene e costumi Barbara Bessi, luci Mauro Marasà. A Milano, Teatro dell’Elfo, fino al 30/10. Produzione Marche Teatro con Teatro dell'Elfo.
L’Amleto di Daniele Pecci
Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc. In esso sono ben dosate le rappresentazioni del mondo, lo stato, i grandi destini e temi dell’umanità, e il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti. Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino? Non è dato sapere. “Il mio impegno – spiega il regista, e anche interprete Daniele Pecci – è quello di proporre al pubblico uno spettacolo contemporaneo. Non già con l’intento di mediare, sovrapporsi, o aggiungersi alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a sé stesso e soprattutto assolutamente vano. Elemento nodale, è ovviamente il testo: traduzione e adattamento. Leggermente tagliato ma fedele, non alterato, e con una traduzione atta a esaltarne tutte le possibilità poetiche, ma in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori ed il pubblico”. “Amleto” di W. Shakespeare, adattamento e regia Daniele Pecci, e con Maddalena Crippa, Rosario Coppolino;costumi Millenotti e Elena Guerra, disegno luci Mirko Oteri, musiche originali Patrizio Maria D’Artista. A Roma, Teatro Quirino, dal 18 al 30/10.
Riparte il tour deIl Marchese del Grillo
Una dei personaggi della romanità più amati dal pubblico torna in scena nei principali teatri italiani, con Enrico Montesano nel ruolo che fu di Alberto Sordi nel film “cult” di Mario Monicelli e un cast di oltre 30 artisti. Una commedia musicale venata di ironia, ricca di gag e battute fulminanti, impreziosita da una scrittura efficace e dalla colonna sonora originale firmata da Emanuele Friello. Prendendo spunto da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia del Marchese Onofrio del Grillo, guardia nobile del papa, che nella Roma papalina di inizio ‘800 trascorre le sue giornate nell’ozio, frequentando osterie, coltivando relazioni clandestine e organizzando scherzi e beffe di cui sono vittime popolani, nobili, la sua famiglia e perfino lo stesso pontefice. Ma, dopo l’invasione di Roma da parte di Napoleone, anche la sua vita spensierata prenderà una piega del tutto imprevedibile e per la prima volta uno dei suoi terribili scherzi, la sostituzione di persona operata ai danni di un povero carbonaro ubriacone, consentirà al Marchese un onorevole riscatto con un finale a sorpresa. “Il Marchese del Grillo”, adattamento Gianni Clementi, Enrico Montesano e Massimo Romeo Piparo. Produzione Il Sistina in collaborazione con MF Produzioni firmata da Massimo Romeo Piparo. A Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Napoli (Teatro Augusteo), Roma (Teatro Sistina), Reggio Emilia (Teatro Valli), Padova (Gran Teatro Geox), Torino (Teatro Alfieri), Firenze (Teatro Verdi) e Bari (Teatro Team).
Omaggio al trombettista Chet Baker
È una dedica al grande Chet Baker la lettura concerto ideata dall’attore Marco Sgrosso. Tra i principali esponenti del cool jazz, noto per il suo stile lirico e intimista, bellissimo e dannato, distrutto dalle droghe e da un disordine esistenziale cronico, Baker con la sua tromba ha segnato una traccia dolorosa, tenera e indelebile, nella storia della musica del Novecento, prima di cadere in volo su un marciapiede di Amsterdam. Questo concerto di parole e suoni vuole, partendo dalla sua autobiografia, essere un omaggio e una sorta di ringraziamento all’anima tormentata di uno tra i più grandi trombettisti del secolo passato. “L’angelo abietto”, progetto de Le Belle Bandiere, con Marco Sgrosso, e il trio Felice Del Gaudio (contrabbasso), Guido Guidoboni (tromba) e Nico Menci (pianoforte). A Bologna, Piccolo Teatro del Baraccano, per la rassegna ‘Atti sonori’, il 21 e 22/10.