In scena

La nuova versione del “Romeo e Giulietta” del coreografo Roberto Zappalà a Chiusi; “Il Gabbiano” di Cechov del regista lituano Koršunovas a Venezia; i due spettacoli itineranti del Teatro delle Ariette nel bolognese; il tango contemporaneo del Balletto di Roma a Palazzo Venezia.
Zappalà danza x In scena

Romeo e Giulietta di Zappalà Danza

La sfocatura dei corpiera il titolo del Romeo e Giulietta del 2006 che Roberto Zappalà riprende e riporta in scena come primo spettacolo di Antologia, progetto che intende recuperare i lavori più interessanti che hanno lasciato un segno nel tempo e nella costruzione della linea coreografica di Zappalà e della compagnia. Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle note vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa), e la versione 1.1 vuole riflettere e al contempo “ribellarsi” ad un tempo storico (oggi) dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita. Una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita. “Romeo e Giulietta 1.1”, coreografia e regia di Roberto Zappalà, musiche di John Cage, Sergei Prokofiev, Pink Floyd, interpreti Maud de la Purification, Antoine Roux-Briffaud, testi a cura di Nello Calabrò. A Chiusi, Chiostro di S. Francesco, per Orizzonte Festival, il 5 e 5/8.

 

Alla Biennale Teatro di Venezia

Il regista lituano OskarasKoršunovas affronta ancora Cechov per capire cosa possano essere le “nuove forme” evocate da Kostia e Nina nel celebre testo. La lettura meta-teatrale che ne fa è ancora all’insegna della ricerca, dell’ipotesi, della performance in cui l’attore si mette in gioco, cercando senza sosta il personaggio che deve interpretare. Attori e personaggi si intrecciano, si interrogano, si parlano, rimanendo lontani eppure vicinissimi, dialogando con gli spettatori o parlando al proprio cellulare: una prospettiva da work in progress, da prova aperta, da discussione franca, a cavallo tra vita e rappresentazione. “Žuvedra (Il gabbiano)”, regia Oskaras Koršunovas. A Venezia, Teatro alle Tese, il 3/8.

 

Punto di riferimento fondamentale negli USA per il teatro di ricerca, la SITI Company, fondata da Anne Bogart eTadashi Suzuki ha segnato la storia recente dell’avanguardia americana rinnovando radicalmente i canoni creativi occidentali. A Venezia la compagnia presenta Bob, ispirato e dedicato alla vita e l’opera di Bob Wilson, per Bogart uno degli “eroi”, non solo teatrali, della vita americana. È il racconto di una crisi creativa e dell’incontro straordinario di cultura pop e cultura alta. Realizzato con pochi elementi scenici (e una bottiglia di latte), lo spettacolo è stato definito una “iconoclasta ode al teatro”. “Bob”, diAnne Bogart – SITI Company. A Venezia, Teatro alle Tese – Arsenale, il 5/8.

 

Col Teatro delle Ariette per parlare d’amore

Una tournée in Valsamoggia che vedrà professionisti e amatori, giovani e meno giovani, mescolarsi e confrontare le loro esperienze per parlare d’amore. “Parliamo d’amore?” è la seconda parte di “Territori da cucire” il progetto di teatro e cinema per il territorio della Valsamoggia, ideato e realizzato dal Teatro delle Ariette, giunto quest’anno alla seconda edizione. Dal 2 al 19 agosto due spettacoli teatrali saranno portati in tournée nel territorio bolognese in case private, osterie, aziende agricole, centri sociali, a casa di chi vorrà accoglierli diventando “ospite” e partner del progetto: “Teatro di Terra”, spettacolo storico del Teatro delle Ariette del 2002 e “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore?”, creazione realizzata dal Teatro delle Ariette con i giovani del Collettivo La Notte, con i quali la Compagnia lavora dalla fine del 2013. Saranno loro ad accompagnare il viaggio alla scoperta dei luoghi, delle storie e delle vite che compongono l’universo giovanile del territorio. Un viaggio attraverso luoghi marginali e non catalogati, al di fuori delle mappe istituzionali, ma che svolgono un ruolo di socializzazione importante. Per informazioni Teatro delle Ariette, tel 051.6704373 info@teatrodelleariette.itwww.teatrodelleariette.it

 

Il tango contemporaneo del Balletto di Roma

L’opera, creata per il Balletto di Roma, esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo e il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l'abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Attraverso un rito che si consuma sempre uguale, in ogni dove, la sala da ballo, propriamente detta Milonga, detta un codice di comportamento, attraverso il quale prende forma il ballo. “Contemporary tango”, coreografia e regia Milena Zullo, con Kledi Kadiu e la partecipazione dei tangueri Marco Evola e Laura Mommi, musiche Astor Piazzolla e AA.VV., scene e costumi Giuseppina Maurizi, light designer Emanuele De Maria. Produzione Balletto di Roma. A Roma, Palazzo Venezia per il festival “Il giardino ritrovato”, l’8/8.

 

“Cave of Spirits” uno spettacolo nel sottosuolo

Un viaggio unico nel sottosuolo in forma di musical, fatto di immagini, video, luci, colori che conduce lo spettatore nelle Grotte di Pertosa-Auletta, in provincia di Salerno, riportandolo indietro nel tempo per poi giungere di nuovo ai giorni nostri.Il filo conduttore è la storia d'amore tra due elfi separati da millenni da un tremendo terremoto. Elanor prima e Kirk poi, mentre vagano alla ricerca l’uno dell’altra, conducono gli spettatori in un viaggio nei meandri della grotta, ripercorrendone la storia attraverso il Ponte del Tempo. I visitatori saranno immersi nella grandezza della natura ipogea e con le musiche di Marco Grieco che riecheggiano grazie ad un sofisticato sistema di diffusione audio, come anche il sistema di illuminotecnica e i sistemi di videoproiezione computerizzati. “Cave of Spirits”,Produzione Fondazione MIdA realizzata dai Grieco Brothers, il 6, 13, 20, 23/8, e 3/9.

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