In scena

"La morte di Danton" con la regia di Martone a Torino, "I furiosi" messo in scena da Fabrizio Parenti a Roma, il "Calderòn" di Pasolini di Francesco Saponaro a Milano: tanti spettacoli interessanti in giro per l'Italia
Spettacolo La morte di Danton

La Morte di Danton secondo Martone

Il capolavoro di Büchner assente da decenni nella sua versione integrale dalle scene italiane, torna con la regia di Martone e un cast di interpreti numeroso e prestigioso, tra cui Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Alfonso Santagata. Un’opera corale di grande forza espressiva, in una forma drammaturgica avvincente, con spunti di riflessione sullo scontro ideologico, sui fanatismi, sul terrore, sull’ingiustizia. L’opera descrive l’atmosfera gli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilian Robespierre. Il testo si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. “Morte di Danton”, di Georg Büchner, regia e scene di Mario Martone, traduzione Anita Raja,costumi Ursula Patzak, luci Pasquale Mari, suono Hubert Westkemper. Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. A Torino, Teatro Carignano, fino al 28/2, quindi al Piccolo di Milano e al Lac di Lugano.

 

I furiosi, ultras e picareschi

Un’epica corale e picaresca, dentro e fuori la curva, che parla del nostro tempo attraverso uno dei suoi miti più popolari, per provare a raccontare l’Italia e lo spettro delle utopie infrante di intere generazioni. Un poema in prosa per parlare di ultras, visti come cavalieri erranti dediti all’ultimo codice cavalleresco rimasto, quello che sotto la bandiera della violenza e della fedeltà alla propria squadra di calcio riunisce tutte le anime sole e senza patria. Da questo materiale letterario nasce uno spettacolo fatto di corpi e voci, di energia insensata e di commovente ironia, in cui il racconto della guerra tra curve assume le parvenze dell’Iliade o delle chanson de geste al termine del mondo, laddove fuori da uno stadio qualcuno combatte l’ultima battaglia rimasta per sentirsi vivo.“I furiosi”, dal romanzo di Nanni Balestrini, regia Fabrizio Parenti, con Giampiero Judica, Fabrizio Parenti, Alessandro Riceci, Josafat Vagni. Produzione Teatro di Roma. A Roma, Teatro India, dal 13 al 28/2.

 

Calderón castigliano-partenopeo

Il castigliano incrocia il dialetto partenopeo nel “Calderón” di Pasolini diretto da Francesco Saponaro. Il dramma, il primo scritto per il teatro da Pasolini, idealmente ispirato a “La vida es sueño” di Calderón de la Barca, ambienta l’azione in Spagna, ai tempi del franchismo, in tre contesti sociali diversi – aristocratico, proletario, medioborghese – e mette in scena il tema dell'impossibilità di evadere dall’universo costrittivo della propria condizione sociale. Un dramma pervaso dal rapporto feroce tra individuo e potere, dal dubbio e dallo smarrimento, in una costante alternanza fra realtà e allucinazione. A fare da sfondo alla vicenda è il capolavoro “Las Meninas” di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, che rimanda al profondo rapporto dell'autore con le arti figurative. Calderón”, di Pier Paolo Pasolini, regia Francesco Saponaro, scene Lino Fiorito, costumi Ortensia De Francesco, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini, con Maria Laila Fernandez, Clio Cipolletta, Andrea Renzi, Francesco Maria Cordella, Luigi Bignone  e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto. A Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, dal 9 al 21/2; a Napoli, Teatro Nuovo, dal 24 al 28.  ProduzioneTeatri Uniti, in collaborazione con l’Università della Calabria.

 

Butterfly di Kinkaleri

Una visionaria riscrittura, pensata per bambini dai 6 anni e adulti, del capolavoro di Giacomo Puccini. Questa opera in tre atti, liberamente tratta dalla “Madame Butterfly”, è una commovente storia d'amore, triste e dolcissima, che intende far riscoprire a un pubblico di giovanissimi l'opera come forma attuale di rappresentazione, indagata attraverso il lavoro di ricerca sui linguaggi contemporanei. Non una semplice riduzione del capolavoro pucciniano, ma una sua rigorosa riscrittura, che intende rinnovare un linguaggio consolidato, ma a volte percepito come inaccessibile, restituendogli le originarie capacità comunicative ed emozionali. Butterfly”, compagnia Kinkaleri, con Marco Mazzoni e Yanmei Yang. A Prato,Teatro Fabbricone, fino al 12/2; a Parma, Teatro al Parco, 17 e 18; a Lucca, Teatro Puccini l’1/3.

 

La Tosca di Artemis Danza

La coreografa Monica Casadei esplora l’universo pucciniano interpretando la celebre opera lirica con segno impetuoso ed empatia intellettuale, proseguendo il percorso di indagine che da diverse stagioni la appassiona: la relazione tra il gesto coreografico e la parola drammaturgica. Un nesso, quello tra fisicità e drammaturgia, particolarmente evidente nell’opera più drammatica del compositore toscano, che concentra le tensioni e le sfide tra opposti nel secondo atto, il più ricco di colpi di scena. Un atto anche musicalmente di grande interesse, tra tutti il meno melodico, caratterizzato invece da incisi taglienti e armonie dissonanti che l’hanno fatto paragonare all’estetica dell’espressionismo tedesco. “Tosca X”, coreografia, regia, luci, scene e costumi Monica Casadei, elaborazione Musicale Luca Vianini, Compagnia Artemis Danza/MonicaCasadei. A Roma, teatro Vascello, il 9 e 10/2.

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