In scena

A teatro con “CredoinunsoloDio”, Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita, per la nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano. Appuntamenti teatrali anche al Teatro Nuovo di Napoli, al Teatro delle Moline di Bologna e al Quirino di Roma
Scena da "Credoinunsolodio"

Il gioco duro delle tre religioni

“CredoinunsoloDio” o “CredoinunsolOdio”: titolo a doppia lettura di Stefano Massini  per la nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano. Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fin dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con l’odio e le paure si insinuano nel sangue come virus.“Credoinunsolodio” di Stefano Massini, diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres, scene Mauro De Santis, luci Claudio De Pace, musiche Francesco Santalucia, costumi Gianluca Sbicca. A Milano, Teatro Studio Melato, fino al 20/12.

 

 

Le strategie fatali 

Con questo spettacolo la Compagnia MusellaMazzarelli sceglie di osare sempre più sul piano della scrittura a due, creando un testo complesso e ambizioso, costituito da tre diverse storie che s’intrecciano fra loroin un'unica multiforme indagine, che prova a contrapporre alcuni dei grandi temi del contemporaneo. Una sorta di congegno a orologeria, che, mescolando tragedia e commedia, offre un'interpretazione del Teatro come metafora dell'esistenza. “Le strategie fatali – sottolinea Mazzarelli – sono quelle di sopravvivenza al collasso della realtà. Volevamo scrivere storie sul teatro, storie che si contaminano tra loro, fino all'esplosione dell'intreccio”. “Strategie fatali” con Lino Musella, Paolo Mazzarelli, Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani, costumi Stefania Cempini, sound design e musiche originali di Luca Canciello. Produzione Marche Teatro in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli ed EmmeATeatro. A Napoli, Teatro Nuovo, fino al 6/12

 

 

Le Buone Maniere

È una storia di uomini e fantasmi, di vittime e carnefici, che scava all'interno dell'animo umano per far luce su quell'istinto animale che ci porta a compiere azioni scellerate. Lo spettacolo riapre una ferita che ha macchiato di sangue le province dell'Emilia Romagna tra gli anni 80 e 90: la “Banda della Uno Bianca”. Per non dimenticare… Le vicende della Banda vengono rivissute attraverso la storia di uno solo dei protagonisti, Fabio Savi, che, all’interno di una cella da ergastolano, è tormentato dalla sua coscienza. “Le buone maniere”, di Michele Di Vito, regia e con Michele Di Giacomo, scene e costumi Roberta Cocchi e Riccardo Canali, luci Riccardo Canali. Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione Cantiere Moline. A Bologna, Teatro delle Moline, dal 9 al 20/12.

 

 

La bisbetica domata messa alla prova

Quando Shakespeare scrisse la commedia, la condizione femminile non era certo favorita, tuttavia l’autore ha voluto dimostrare il suo disappunto sui matrimoni combinati che non erano altro che accordi economici mettendo invece in risalto il diritto di poter decidere della propria vita. Nello spettacolo, attraverso il gioco metateatrale la chiave registica sostituisce allo Sly di Shakespeare la compagnia facendola diventare il gruppo di attori che metterà in scena “La Bisbetica domata”.Lo spettacolo, ricco di momenti comici, guida in modo parallelo sia i destini degli attori sia quelli dei personaggi della commedia capeggiati da Nancy Brilli che dà vita ad un doppio spettacolo in cui ognuno sarà sia attore che personaggio di Shakespeare: una commedia nella commedia.“Bisbetica, La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova”, regia Cristina Pezzoli, traduzione e drammaturgia Stefania Bertola, con Nancy Brilli, Matteo Cremon, Federico Pacifici, Gianluigi Igi Meggiorin, Gennaro Di Biase, Anna Vinci, Dario Merlini, Brenda Lodigiani, Stefano Annoni, Valerio Santoro, scene Giacomo Andrico, costumi Nicoletta Ercole musiche Alessandro Nidi, luci Massimo Consoli. A Roma, teatro Quirino, fino al20/12.

 

 

Niente più niente al mondo

La pièce è tratta dall’omonimo libro di Massimo Carlotto. Sullo sfondo la città di Torino in cui regnano la mancanza di lavoro, la difficoltà di sbarcare il lunario quando non si è più produttivi, si narra un intenso dramma familiare tra noir e racconto sociale. La donna, sola in scena, come in un delirio straziante, ironico e mai patetico, rievoca la propria storia e quella drammatica della sua famiglia; il rapporto con il marito e la figlia unica, tra bisogni e ossessioni, vite perdute, sogni infranti, il dio denaro, una battaglia per dimenticare. Le note di una canzone ricordano i giorni felici in un quotidiano senza storia e senza musica. “Niente più niente al mondo”, con Crescenza Guarnieri, adattamento e regia di Nicola Pistoia, sceneFrancesco Montanaro, costumi Sandra Cardini. Casanova Teatro. A Roma, Piccolo Eliseo, fino al 13/12.

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