In scena
Serata Stravinskij dell’Aterballetto
«Avevo solo il mio orecchio per aiutarmi. Ascoltai e scrissi ciò che avevo ascoltato. Io sono il vascello attraverso il quale è passata “La Sagra della primavera”». Sono le parole di Igor Stravinskij e indicano la forza di un’idea che si insinua, si deposita e alla fine emerge. Questa è la “Sagra”. «Nasciamo conoscendola, per anni si deposita, usa il nostro corpo come un vaso e arriva poi il giorno in cui…». Con queste parole Mauro Bigonzetti firma la sua versione coreografica della celebre partitura da lui ribattezzata semplicemente “Le Sacre”. Nell’unica serata altre due balletti creati da Bigonzetti per la compagnia emiliana. “Les noces”, che rievoca il mondo delle tradizioni russe con i rituali delle nozze, si trasforma in un’elegante lotta tra uomini e donne, danzata intorno a un tavolo. Un balletto astratto, formale con la sua gestualità rigida e precisa, quasi statuaria, il gesto pulito, rigoroso per sottolineare la forza del rito che si sta compiendo. “Intermezzo” è la nuova creazione, sulla partitura di “Suite Italienne”. In scena quattro coppie di danzatori per una coreografia che trasmette il puro piacere della danza affiancato al piacere estetico della tecnica e delle forme.
“Serata Stravinskij”, Aterballetto, scene Fabrizio Montecchi, costumi Kristopher Millar – Lois Sbandale, luci Carlo Cerri. Milano, Teatro Strehler, dal 31 maggio al 3 giugno
Terra di nessuno
Cesare Lievi dirige uno dei testi più emblematici sull’incomunicabilità e la crisi individuale, scritto nel 1975 dal premio Nobel. Protagonista un ricco e celebre scrittore dedito all’alcool, che si è volontariamente ritirato in un isolamento dal mondo assieme a due losche figure, che gli fanno da camerieri e segretari. La pièce si svolge in una notte di eccessi alcolici, consumati insieme a un suo vecchio amico, poeta fallito. Una sorta di discesa agli inferi, tra memoria e autoanalisi, che potrebbe anche essere soltanto un sogno o un incubo.
“Terra di nessuno”, di Harold Pinter, regia Cesare Lievi, con Nello Mascia, Sergio Basile, Domenico Bravo. Palermo, Teatro Biondo Stabile, fino al 17 giugno
Un amore di Swann
Il regista Federico Tiezzi torna a dirigere Sandro Lombardi con un testo di Proust che è parte essenziale del primo volume della “Ricerca del tempo perduto”: un romanzo nel romanzo che pare pensato dal suo autore anche come “dramma” di tragicomica teatralità. Tre i personaggi principali: Charles Swann, ricco ed elegante uomo di mondo; Odette de Crecy, bella cortigiana raffinata e opportunista per la quale l’uomo perde la testa; infine Madame Verdurin, ricchissima e snob, a capo di un salotto nel quale nascerà l'amore tra Swann e Odette. È la storia di un tormento, di un amore che diventa ossessione, malattia, rovina: una vicenda di passione, gelosia, tradimenti nella Parigi della mondanità di fine Ottocento. Intorno a queste vicende si muove un mondo che pare collocarsi tra Balzac e Molière, con personaggi che conferiscono alla vicenda un tono da commedia.
“Un amore di Swann”, regia Federico Tiezzi. Firenze – Cortile del Museo Nazionale del Bargello, fino al 3 giugno