In scena

Dall’”Hotel Belvedere” di von Horváth, alla comicità di Teresa Mannino, alla coppia di “Lungs” dell’inglese McMillan a Roma; alla novità assoluta di Elvira Seminara “L’indecenza” a Catania, alla “Gente in attesa” di Battiston e Sidoti a Udine
TEATRO

L’Hotel Belvedere che guarda l’Europa

In questo testo del 1923 scritto all'età di ventidue anni, l’autore fa incontrare e scontrare, con indicibile violenza e humour noir, nel polveroso Hotel, tutte le classi sociali di una Europa senza amore affaccendata a salvare se stessa e a distruggere gli altri, i più deboli.
Il testo non è soltanto un incredibile vaticinio che porterà agli orrori della Seconda Guerra Mondiale, ma lascia sconcertati perché in esso riconosciamo senza dubbio le inquietanti anomalie antiutopiche della storia che stiamo vivendo.
 Il bambino Horváth aveva capito che dentro le cupole dorate dello Jugendstil, dietro gli ori di Klimt e dentro gli occhi dei personaggi di Schiele, c'era il vuoto e la disperazione.
Strano, ma l'Europa di oggi pare essere non andata molto lontano da quell'Europa di Horváth.
“Hotel Belvedere” di Ödön von Horváth, regia Paolo Magelli,  scene Lorenzo Banci,
costumi Leo Kulaš,
luci Roberto Innocenti,
musiche Alexander Balanescu,
dramaturg Željka Udovicic,

 interpreti:
 Francesco Borchi
 Daniel Dwerryhouse
 Marcello Bartoli
 Fabio Mascagni 
 Mauro Malinverno 
 Valentina Banci
 Elisa Cecilia Langone. Produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana.
 A Roma, teatro Vascello dal 17 al 22/3

 

Teresa Mannino si racconta

‘Ho voglia di raccontarmi’ dice Teresa ‘Voglio raccontare al mio pubblico la mia vita, com’ero, come sono cresciuta e come è cambiato il mondo intorno a me’. Un viaggio nella sua infanzia, tra i piccoli e grandi traumi di allora che magari poi si sono rivelati formativi. ‘Sono diventata quella che sono passando attraverso momenti difficili che mi hanno fatto crescere. Ecco, voglio raccontarvi i miei traumi; ad esempio? Ad esempio che ero la terza figlia e quando toccava a me fare il bagno, l’acqua non c’era più. Un classico. E poi voglio parlare dei calciatori di ieri e di oggi e del rapporto genitori figli’.Sono nata il ventitré, di Teresa Mannino e Giovanna Donini, regia di Teresa Mannino. A Roma, Teatro Ambra Jovinelli, dal 19 al 29/3

"Lungs”di Duncan Macmillian

Il drammaturgo inglese, attraverso una successione vertiginosa di dialoghi, che riproducono con virtuosistica esattezza il parlato, ci conduce lungo le stazioni di una relazione amorosa che diventa una finestra sulla contemporaneità. In un’epoca di ansia globale, terrorismo, incertezza climatica e instabilità politica, una giovane coppia inizia la fatidica discussione sull’avere o meno un bambino, in un tempo serrato che non lascia spazio neanche al respiro. A pensarci troppo su, si finisce per non farlo più; ad affrettare la decisione al contrario si potrebbe incorrere in un disastro. Avere un bambino è una scelta da farsi per le giuste ragioni, pensano M. e W.; ma quali sono esattamente queste giuste ragioni? Si delinea così un ritratto attuale e ironico di una storia d’amore qualunque, spiazzante e brutalmente onesta, divertente e tagliente, che dà voce a una generazione per la quale l’incertezza è un modo di vivere, un ambiente liquido in cui fluttuare in due. Il palcoscenico spoglio permette alla macchina scenica, diretta con efficace essenzialità da Massimiliano Farau, continui salti nello spazio e nel tempo. “Lungs” di Duncan Macmillian, regia Massimiliano Farau, conSara Putignano e Davide Gagliardini. Produzione Fondazione Teatro Due di Parma. A Roma, dal 17 al 29/3, al Teatro dell’Orologio

A Catania, una coppia, una colf, un giardino

Un uomo, una donna, una colf ucraina. Poi una casa e un giardino lussureggiante. Nasce così, dal legame di questi cinque "personaggi" – tre umani, una casa e un giardino – il romanzo di Elvira Seminara testo originale e visionario, definito da qualcuno un tropical-gothic. Una casa che diventa una trappola, piena di ombre e di insidie; una coppia ferita da un trauma irrisolto; una ragazza candida e crudele e uno spazio che muta, si sgretola e marcisce, trascinando un mondo – forse l' Occidente – alla deriva. Perché mette in scena, assieme alla crisi di una coppia, il pozzo oscuro di ambiguità e paura, smarrimento dell'identità in cui si specchia – danzando sul bordo – il nostro presente. L'indecenza”novità assoluta di Elvira Seminara, adattamento teatrale Rosario Castelli, regia Gianpiero Borgia, scene e costumi Giuseppe Avallone, luci Franco Buzzanca, musiche Pappaceccio MMC, con David Coco, Valeria Contadino, Elena Cotugno. Produzione Teatro Stabile Catania. A Catania, Palazzo Platamone “Corte Mariella Lo Giudice”, dal 20/3 al 2/4.

Battiston e Emma Dante a Udine

Sono personaggi appesi al miraggio di un cambio vita a cui sono incapaci di dare forma, la “Gente in attesa” di Giuseppe Battiston e Piero Sidoti, amici nella vita e compagni di scena complici in un gioco sottile di biografie “inattese”, per una serata di cinismo e canzoni, amicizia e arte, sulle infinite chance perdute della vita (il20/3 alPalamostre diUdine, per Teatro Contatto).Con “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante (il28/3 alPalamostre), ritroviamo tutte le immagini cardine della poetica teatrale della regista palermitana. I legami del sangue, la vita e la morte avvinte assieme, su un confine sottilissimo, come in un sogno. Corale, ironico, terribile. Sette sorelle si fermano a ricordare, ad evocare, a rinfacciare, a sognare, a piangere e a ridere. Della vita.

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