In scena
Parsons Dance in Italia
Sono tornati, per una lunga tournée italiana, gli atletici ed energici ballerini della compagnia di David Parson A fianco del leggendario e richiestissimo “Caught” del 1982, alcuni brani inediti per il pubblico italiano e coreografie originali tratti dal grande repertorio dello storico gruppo statunitense, con, nel cast, composto da giovani talenti, anche l'italiana Elena D'Amario. Le creazioni di Parsons portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. Dagli anni ottanta David Parsons, vera e propria icona della post modern dance statunitense, intrattiene il pubblico di tutto il mondo con una danza piena di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso.
Tra le città della tournée: Pisa, teatro Verdi il 26/2; Bologna, teatro Duse, il 27, Bergamo, il 28, Ancona, teatro delle Muse l’1/3; quindi Bolzano, Ivrea, Torino, Genova, Cesena, bari, Perugia, Roma, teatro Brancaccio, dal 20 al 22, e Milano, Teatro degli Arcimboldi, dal 26 al 29.
Il Cigno nero
Chi non riconosce l’eterno prototipo della ballerina classica nel Cigno Bianco Odette e nel Cigno Nero Odile, le immaginifiche creature de “Il Lago dei cigni”? E chi non pensa a questo lavoro come il balletto per eccellenza? Considerazioni che hanno ispirato Daniele Cipriani, organizzatore e curatore di grandi eventi di danza, offrendogli lo spunto per “Il Cigno Nero”, un gala che è un omaggio alla straordinaria musica di Ciaikovsky e all’immortale coreografia di Marius Petipa/Lev Ivanov, al celeberrimo balletto dal fascino imperituro, storia d’amore tormentato, seduzione, tradimento, incantesimi e trasformazioni, che continua a esercitare sull’immaginario collettivo che appassiona le platee di tutto il mondo da oltre un secolo. Protagonisti della serata: Maria Yakovleva, dal Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Alessio Carbone, primo ballerino dell’Opéra di Parigi,eGiuseppe Picone. A loro si uniscono primi ballerini e solisti dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo, come Alessio Rezza e Marianna Suriano, e Flavia Stocchi. Il tutto accompagnato dalle proiezioni curate dal videoartista Massimiliano Siccardi. A Bologna, Teatro Europa Auditorium il 26/2; a La Spezia, Teatro Civico, il 27; e a Padova, Gran Teatro Geox, il 28.
"L'uomo, la bestia e la virtù" di Pirandello
è unPirandello francamente comico ma con risvolti di grande impotenza e di amarezza di fronte ai soprusi di un uomo prepotente e dispotico perpetrati nei confronti di una moglie debole e trascurata e di un modesto professore di lei innamorato. Il pubblico, che forse non si aspettava questa commedia dai toni farseschie scollacciati, non accolse bene la prima rappresentazione dell'opera. Successivamente rivalutata dalla critica e dal pubblico, la commedia ebbe tanto successo in Italia e all'estero, da essere una delle più rappresentate della produzione teatrale pirandelliana. A riproporla è il regista Giuseppe Di Pasquale nell'interpretazione di Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli, e con Mimmo Mignemi, Renata Zamengo, Vincenzo Leto. "L'uomo, la bestia e la virtù", di Luigi Pirandello. Coproduzione Gitiesse Artisti Riuniti e Teatro Stabile di Catania. A Roma, Teatro Quirino dal 24/2 al 15/3; a Napoli, Teatro Delle Palme dal 18/3 al e poi in tournèe.
“Lampedusa Snow”a Palermo
Debutta in prima nazionale, giovedì 26/2, il secondo dei tre testi che compongono la “Trilogia del naufragio” di Lina Prosa, andata in scena con successo lo scorso anno alla Comèdie-Française di Parigi. Interprete è Federico Lima Roque, giovane attore italiano originario di Capo Verde. In questo testo l’autrice approfondisce il tema dell’immigrazione, raccontandone la tragedia attraverso le parole del protagonista, Mohamed. Ispirato, come il precedente “Lampedusa Beach”, ad un fatto di cronaca, è il racconto in prima persona di un’odissea tragica. Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento del centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni migranti vennero trasferiti in un altro centro a circa 1800 metri di altitudine. Mohamed è uno di questi migranti: con indosso una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane ingegnere africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire mai, decide di cercare un varco per raggiungere l’altro versante del monte. “Lampedusa Snow”di Lina Prosa, luci e video Paolo Calafiore, videomapping Alessio Bianciardi, costumi Mela Dell’Erba. Produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo,fino all’8/3.
“Io sono il vento” di Jon Fosse a Bologna
Scritto dal grande drammaturgo considerato il maggiore autore drammatico norvegese dopo Ibsen,è stato l’ultimo testo che Patrick Chéreau ha messo in scena ad Avignone nel 2011. Nel segno di un ormai consueto e intenso lavoro di ricerca dedicato alla drammaturgia contemporanea Emilia Romagna Teatro presenta oggi la versione italiana del testo di Fosse, per la regia di Lukas Hemleb, talentuoso regista tedesco naturalizzato francese. Il testomette in scena il dialogo fra due uomini, il primo suicida, il secondo in cerca del motivo per cui l’altro abbia deciso, ad un certo punto della vita, di mettere fine alla propria esistenza. Il vivente, attraverso un dialogo immaginario, riesce a capire molto più in profondità il senso stesso della sua esistenza, e quella di tutti. Il dialogo trascorre tra silenzi e non detti, si accende di parole e gesti. “Io sono il vento”, di Jon Fosse, regia Lukas Hemleb, con Giovanni Franzoni e Luca Lazzareschi, scene e costumi Pietro Babina. A Bologna, Arena del Sole, dal 3 al 15/3, e a Modena, Teatro delle Passioni, dal 17 al 29.