In scena
“Lo schiaccianoci” di Amodio all’Opera di Roma
Immancabile appuntamento natalizio col capolavoro della storia del balletto. Questo proposto dall’Opera capitolina è l’allestimento di successo creato per il Teatro Costanzi nel 1997, e replicato fino al 1999, con la coreografia di Amedeo Amodio, le scene e i costumi di Emanuele Luzzati. «L’originalità del mio Schiaccianoci – spiega il coreografo – è nell’impostazione drammaturgica. Il fulcro non è la festa borghese degli adulti. Rimango fedele al racconto originale di E.T.A. Hoffmann. Il punto di vista è quello dei bambini, la cui fantasia esplode nell’attesa dell’arrivo dei doni di Natale. Attraverso gli occhi di Clara ci ritroviamo nell’immaginario di una “realtà magica”. Gli adulti sono osservati con occhio divertito, gli invitati assumono aspetti grotteschi, si muovono con gesti esagerati, mentre un semplice schiaccianoci prende vita e accompagna Clara in un viaggio fantastico lontano dal mondo quotidiano». Nei ruoli principali di Clara e dello Schiaccianoci si alternano coppie composte da elementi del Corpo di Ballo e da ospiti internazionali: Gaia Straccamore danza con Claudio Cocino; Alessia Gay con Alessio Rezza; Ashley Bouder con Rezart Stafa; Alessandra Amato con Giuseppe Schiavone; Claudio Cocino con Maria Yakovleva.
“Lo schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Nir Kabaretti, voce recitante registrata di Gabriella Bartolomei. Roma, Teatro dell’Opera, dal 18/12 al 4/1/2015.
Omaggio a Čajkovskij con gli allievi della Scala
Gli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala, diretti da Frédéric Olivieri, sono impegnati con il tradizionale appuntamento di Natale, che quest'anno rende omaggio al genio compositivo di Čajkovskij presentando alcune delle più note coreografie ispirate alle sue musiche. Dai delicati virtuosismi del romantico pas d'action de “La Bella Addormentata” firmata da Marius Petipa, a “Serenade”, uno dei balletti più noti di George Balanchine ripreso da Patricia Neary, solista del New York City Ballet; quindi ancora “La Bella Addormentata”, ma nell’accattivante versione moderna, di straordinario potere espressivo, firmata da Mats Ek nel 1999, e, in chiusura, un classico di Natale, “Lo Schiaccianoci”, nella coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri da Lev Ivanov. L’allestimento in scena allo Strehler, nato nel 2000 al Teatro alla Scala per la firma di Roberta Guidi di Bagno, è stato riportato a nuovo vigore e vivacità da un gruppo di ex allievi del corso per scenografi realizzatori e del corso per sarti dello spettacolo.
A Milano, Teatro Strehler, fino al 21/12.
Oscar Wilde è Gianluca Guidi
Un cambio di rotta per l’attore Gianluca Guidi che, dopo 24 anni di palcoscenico divisi tra la commedia musicale e brillante, tra regie e concerti nei festival jazz e nei club italiani ed esteri, si rimette in gioco chiedendo a Massimo Popolizio di accompagnarlo, da regista, in una nuova avventura teatrale. Il testo, a cura di Masolino D’Amico, non è semplicemente un monologo su Oscar Wilde, ma un patchwork drammaturgico di grande effetto che destruttura la materia dandole una forma moderna di esposizione pur mantenendo inalterato il linguaggio del grande autore irlandese. Un vero One Man Show in cui lo spirito e l’humour di Oscar Wilde dialoga con le note suonate da un’orchestra d’archi composte da Germano Mazzocchetti. Sul palcoscenico passa così tutta la breve parabola esistenziale e artistica dello scrittore di romanzi, del cesellatore di favole raffinate e dell’autore dei testi teatrali più rappresentativi della società inglese di fine Ottocento.
“Oscar!”, regia Massimo Popolizio, scene Luigi Sacco, costumi Gianluca Sbicca, luci Mario Esposito, musiche, Germano Mazzocchetti, videografie, Marco Schiavoni. Al Teatro Duse di Genova, dal 17 al 21/12
Le visioni de “Canti Orfici”di Cauteruccio
Punta di diamante del progetto “Canti orfici: un libro tra due secoli”, la nuova produzione della compagnia Krypton, è l’attore Michele Di Mauro. La scena, realizzata in una particolare carta ignifuga, vuole legarsi alla materia del libro. La carta diviene pagina in cui si "scrivono" le visioni cariche di simultaneità, intersecazioni, di urgenza narrativa che sono le componenti rivoluzionarie di quell'unico libro del "primo poeta della modernità " (come Montale definì Campana). La vicenda umana del poeta di Marradi viene tenuta in ombra e la regia di Cauteruccio si concentra esclusivamente sui versi e sulla carne della parola. Versi che sono qui materia drammaturgica e innesco per un viaggio scenico, poetico e filosofico che amplia lo sguardo su orizzonti inediti rispetto alle svariate interpretazioni convenzionali. “Canti Orfici/visioni”, regia di Giancarlo Cauteruccio, con Michele Di Mauro, e sette giovani attori del Laboratorio di conoscenza e interpretazione teatrale della vita e dell'opera di Dino Campana, dramaturgo Andrea Cortellessa, musiche originali Gianni Maroccolo, scena Paolo Calafiore. Al Teatro Studio di Scandicci (Fi), fino al 19/12.
L’impresa meridionale di Rocco Papaleo
Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti” scrive Rocco Papaleo. “Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il Sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.“Una piccola impresa meridionale”, di Rocco Papaleo e Valter Lupo, regia Valter Lupo, con Rocco Papaleo e con Francesco Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Pericle Odierna (fiati), Guerino Rondolone (contrabbasso), Arturo Valiante (pianoforte), produzione Nuovo Teatro.
A Palermo, Teatro Biondo, fino al 21/12. In tournée.
L’Orso felice di Woody Neri
L’Orso felice di cui si parla è un idolo che ipnotizza i bambini, divertendoli e trasportandoli in un mondo meraviglioso. È Natale e mentre rischiamo la fine del mondo sta per presentare un evento sensazionale: il suo show natalizio, l’evento più atteso della storia, trasmesso in simultanea in tutto il pianeta. Orso è popolarissimo, catalizzerà milioni di persone per il magico Natale ma nessuno lo riconoscerebbe per strada per fargli gli auguri, nessuno sa chi c’è “dentro la maschera”. Orso ha un grande potere mediatico in un mondo che ci appare come una «simulazione», un «gioco cosmico», un «set». È il rassicurante peluche di cui un'umanità allo sbando si serve per tenere a bada i propri incubi, ti convince che "va tutto bene" mentre fuori scoppiano le bombe. È l'icona intorno a cui ci stringiamo per smettere di avere paura. Orso è la metafora di una finta realtà e ci racconta con intelligente ironia uno scenario paurosamente reale.
“The Happy Bear Show” scritto e diretto da Woody Neri, con Marco Brinzi e Gioia Salvatori. Co-produzione VANACLU'/carrozzerie | n.o.t. A Roma, Carrozzerie n.o.t., via P. Castaldi 28/a. Dal 18 al 21 dicembre.