In scena

Si parte da Roma con “Le vie dei Festival” e si torna a Roma con i Kataklò, passando per Vicenza con “L’Edipo a Colono” di Konchalovsky, per Torino con “Rhinoceros in love” e per Milano con “Il giardino dei ciliegi”
Scena da Red Forest

Le vie dei Festival, a Roma

La XXI edizione (dal 17/10 al 13/12 al Teatro Vascello in diversi altri spazi romani) resta fedele alle intenzioni che hanno sempre ispirato il lavoro della direzione artistica di Natalia Di Iorio. L’apertura è affidata a Fabrizio Gifuni, che al talento d’attore aggiunge una straordinaria capacità nel trasporre per la scena testi letterari di autori complessi come Gadda e Pasolini. Il 17 debutta con Lo straniero, un’intervista impossibile, tratto da l’Etranger di Albert Camus, regia di Roberta Lena, prodotto dal Circolo dei Lettori di Torino. Gifuni dà corpo e voce al protagonista Mersault, accompagnato dal musicista/dj G.U.P. Alcaro che scandisce  i quadri di questo racconto con brani liberamente ispirati al romanzo Killing an Arab dei Cure a The Stranger dei Tuxedomoon. Altro appuntamento, il 21 e 22, con la prima nazionale di Red Forest, una produzione del Belarus Free Theatre, insieme  allo Young Vic di Londra, commissionata da LIFT Festival London e Melbourne Festival. Spettacolo in inglese con sottotitoli, in Italia grazie alla collaborazione con il Festival Vie di Modena/ ERT, che lo presenta il 24 e 25 al Teatro Fabbri di Vignola.Compagnia nota per aver espresso con forza il suo progetto di resistenza alla violenza del potere in Bielorussia, per l’impegno sociale e politico del loro fare teatro, con Red Forest punta il suo sguardo lucido e acuto sul problema universale della devastazione dell’ambiente da parte dell'uomo e la creazione prende la forma di un racconto popolare, di una favola crudele, sul mondo globalizzato nel quale tutti noi viviamo.

 

L’Edipo a Colono di Konchalovsky

È la quinta tappa del viaggio ideato dalla direzione artistica di Emma Dante per il 67° Ciclo Spettacoli Classici Il viaggio al di qua del confine. Lo spettacolo è firmato dal regista russo Andrei Konchalovsky, Leone d’argento per la miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno con il film Le notti bianche del postino. Appositamente studiato per il palcoscenico palladiano dell’Olimpico e per le scenografie di Vincenzo Scamozzi, l’Edipo di Konchalovsky è una trascrizione originale e abbreviata in cui compaiono solo alcuni dei protagonisti della tragedia di Sofocle. «L'opera di Sofocle può essere moderna solo se lo spettatore riesce a condividere i sentimenti dei protagonisti – afferma il regista –. Un detto dice che per chi pensa, la vita è una commedia, e per chi sente, la vita è una tragedia. Io vorrei cercare di capire tramite la risata in quale momento la vita diventa una tragedia».In scena l’attrice Julia Vysotskaya, moglie e musa del regista, e quattro attori italiani. “L’Edipo a Colono, il Re Randagio”, da Sofocle, adattamento e regia di Andrei Konchalovsky, traduzione Andrea Rodighiero, coreografia Ramune Chodorkaite, scenografia Andrei Konchalovsky, musica Sergei Prokofiev. Al Teatro Olimpico di Vicenza, il 17 e 18/10. Prima assoluta.

 

“Rhinoceros in love”, del National Theatre Company of China

 Nella linea di un nuovo asse di collaborazione internazionale con Pechino avviato dal Teatro Stabile di Torino, arriva il 17 e 18 approda alle Fonderie Limone di Moncalieri Rhinoceros in love, prodotto dal National Theatre Company of China, del regista Meng Jinghui scritto dalla giovane Liao Yimei e replicato in tutto il mondo in tutte le sue versioni ed adattamenti. A Torino arriverà nella sua ultima edizione, caratterizzata da una nuova indagine sul corpo e sul movimento e per questa ragione farà da cerniera tra la programmazione del Festival Torinodanza. L’amore è stato paragonato a molte cose, ma certamente non a un rinoceronte. E questo è solo uno dei tratti di originalità che hanno reso Rhinoceros in love, della scrittrice e drammaturga cinese Liao Yimei, un vero fenomeno teatrale, in patria e ora anche all’estero. Attraverso la vicenda di Malu, eccentrico guardiano di un rinoceronte, innamorato ossessivamente di una vicina di casa, la pièce dà voce al malessere della gioventù cinese urbanizzata, confusa e alienata.

Il giardino dei ciliegi di Benedetto Sicca

Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Culturale Teatro Ma. Nasce a Milano nel 2011 dalla volontà di dieci diplomati all’Accademia dei Filodrammatici uniti oltre che dalla stessa formazione anche da un sentire artistico comune, decidendo di dar vita a un progetto teatrale indipendente. Supportati dal Teatro Filodrammatici che li accoglie, da questa stagione, in una residenza pluriennale fornendo loro gli spazi e il supporto per la realizzazione delle loro produzioni, presentano “Il Giardino dei ciliegi”, con la regia di Benedetto Siccache ha lavorato con la compagnia attraverso una serie di tappe laboratoriali con l’intento di raccontare il classico chechoviano in rapporto alla crisi di valori della società odierna.
I personaggi del Giardino sembranosordi che cercano di dialogare tra loro. Il loro stare corrisponde allo stare di un’intera società che, depressa e ansiosa, non può permettersi il pane, ma gioca alla lotteria. “Il giardino dei ciliegi”, di Anton P. Cechov, regia Benedetto Sicca con Riccardo Buffonini, Sonia Burgarello, Sara Drago, Mauro Lamantia, Giancarlo Latina, Luigi Maria Rausa, Beppe Salmetti, Carla Stara, musiche dal vivo Bruna Di Virgilio, A Milano, Teatro Filodrammatici, dal 23/10 al 2 /11.

 

Kataklò Athletic Dance Theatre

“Puzzle” è una composizione corale e poliedrica, realizzata attraverso l'accostamento di coreografie storiche che hanno fatto grande la compagnia e ideazioni dei danzatori stessi che hanno avuto “licenza di fantasia” dalla direttrice artisticaGiulia Staccioli. Lo spettacolo, infatti, accoglie due coreografie di Paolo Benedetti ex danzatore Kataklò ora responsabile della formazione di Accademia Kataklò Giulia Staccioli e l'opera prima di ZaMagA _ Eleina D. (alias Maria Agatiello e Marco Zanotti in collaborazione con Claudia Cavalli eVito Cassano). Oggi Kataklò trova nel suo nuovo show un'ulteriore conferma dell'efficacia del proprio metodo, offrendo spazio ai danzatori affinché possano, a tutti gli effetti, farsi anche autori, meglio, “danzautori”. Ogni componente si scopre così il pezzetto di un “Puzzle”, un tassello essenziale che trova la giusta collocazione solo nel gruppo, in un orizzonte comune di creazione. Roma, Teatro Quirino, dal 15 al 19/10. In tournée.

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