In scena

Questa settimana vi proponiamo una coppia insolita: Baudo e Montesano nel Sistina Story. Milano con Beatles submarinea offre uno spettacolo che un mix di teatro, concerto, rock e pop
Neri Marcorà versione rock

Beatles Submarinea Milano

Un po’ teatro e un po’ concerto, un po’ rock e un po’ pop, un po’ magico è un po’ bizzarro… Tutto questo è Beatles Submarine, ma non aspettatevi nessuna cover: lo spettacolo è un viaggio fantastico nell’universo dei Beatles che mescola frammenti biografici, musiche e racconti di John Lennon, poesie di Paul Mc Cartney. È la beatlemania in palcoscenico, rivisitata dal talento stralunato di Neri Marcorè, cantante e filosofo “assurdista” e dei quattro professori della famigerata Banda Osiris. “Beatles Submarine”, testo e regia Giorgio Gallione, immagini Daniela Dal Cin, video Francesco Frongia, costumi Guido Fiorato, luci Aldo Mantovani. Produzione Teatro dell'Archivolto. A Milano, Piccolo Teatro Strehler, dall'8 al 19/10.

SISTINA STORY con Baudo e Montesano

Debutto in grande stile il 7 ottobre, per il nuovissimo spettacolo con l’inedita coppia Pippo Baudo ed Enrico Montesano, un omaggio all’indimenticabile tradizione della Commedia Musicale targata Sistina. È quello che gli anglosassoni chiamano "juke box Musical", ovvero il racconto di una Storia attraverso la musica: quasi tre ore di carrellata musicale dei maggiori indimenticabili successi che hanno reso celebre questo Teatro che ha visto sfilare star internazionali e applaudire i debutti di alcuni tra i più grandi artisti italiani. Al Teatro Sistina di Roma, fino al 19/10; all’Augusteo di Napolidal 24/10.

Sul tetto del mondo col teatro delle Ariette

Prima nazionale del nuovo spettacolo della coppia Paola Berselli e Stefano Pasquini, ovvero il Teatro delle Ariette.A un chilometro e mezzo dalle Ariette, salendo su per via Cassole, si arriva alla cima del colle più alto della piccola valle del Rio Marzatore.“Da venticinque anni ormai, viviamo all’ombra di quel colle e ogni tanto, a piedi, saliamo su fino in cima per guardare il mondo – spiegano -.Quando siamo su in cima, ci teniamo per mano, restiamo in silenzio e guardiamo lontano.Abbiamo fatto questo spettacolo percondividere con voi questo sguardo, che non sappiamo spiegare con le parole”. Al centro dello spazio scenico due grandi tavole basse, con sopra le cose da mangiare che la natura e il lavoro dell’uomo ci offrono per celebrare le gioie ed alleviare i dolori dell’esistenza. Sul fondo un teatrino-finestra per guardare fuori, ogni tanto. Il resto sono gesti e parole che raccontano il tempo della vita come se fosse un gioco, un teatro delle utopie e delle passioni, il sogno di due spaventapasseri.Al Le Ariette Deposito degli Attrezzi (Castello di Serravalle, Bologna),il 9 e 10/10, a conclusione di "A TEATRO NELLE CASE" Festival d'autunno.

Sonata per Ragazza Sola

Una bravissima Federica Bern da sola in scena con due storie per un omaggio alla scrittrice francese Irene Nemirovsky. Una ragazzina, scalza su un ponte sulla Senna, una sera qualsiasi al crepuscolo, medita se lasciarsi trascinare nelle acque buie del fiume o trovare la forza di combattere contro il suo nemico numero uno: sua madre. Antoinette scatena la sua vendetta preventiva contro una madre autoritaria, vanitosa e gaudente che sa solo imporre tempi, regole e doveri. Una donna sulla quarantina è sola nella sua stanza della toeletta. Anche lei si prepara ad una nuova vita. Forse avrà inizio proprio questa sera, quando aprirà le porte del suo lussuoso appartamento e avrà inizio la sua prima "soirée". Due donne di carattere e di spirito opposti, unite inconsapevolmente dagli stessi desideri e fantasie, irrevocabilmente dallo stesso sangue: sono madre e figlia. Mai due persone potevano essere così lontane. E così vicine. “Sonata per Ragazza Sola, Omaggio a Irene Nemirovskyregia di Francesco Villano, con 
Federica Bern, scene 
Fiammetta Mandich, costumi Rachele Bartoli. Roma, Teatro dei Conciatori, fino al 12/10.

A MilanOltre “Il suono giallo” di Susanna Beltrami

Vidi nella mente tutti i colori, erano davanti ai miei occhi: linee tumultuose, quasi folli, si disegnavano davanti a me, scrisse Kandinskij . Immaginare spazi, segni, suoni, corpi, parole, voci, immagini che agiscono; strati, stratificazioni e paesaggi sospesi tra onirici accenti. Lo spettacoloè una partitura di intenti, pensati e ripensati, vissuti e codificati. Sulla scena un dj e violinista concertista in una jam session che abbraccia i generi più diversi, dalla musica classica a quella elettronica. Sullo sfondo scorre un’intelaiatura visiva parallela a quella danzante-musicale, in cui il fotografo Mario Mattioli e il designer Giorgio Martino, ispirandosi a Kandinskij, creano paesaggi onirici che ritingono, modificano, ingigantiscono parti del corpo dei danzatori e oggetti in scena rievocanti la figura dei Giganti, i protagonisti di questa composizione. Der Gelbeklang (il suono giallo)”,Compagnia Susanna Beltrami, liberamente ispirato al libretto di Vasilij Kandinskij, sound designer Karoly Moldovan, violino Stefano Montaldo, costumi Matteo Bittante, luci Mario Loprevite. Al teatro dell’Elfo di Milano, sabato 11/10.

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