In scena

Debutta a Palermo il "Mistero doloroso" di Anna Maria Ortese, con la regia di Luca Ronconi, mentre Richard Wherlock propone una versione danzata della "Traviata"
Fabio Lovino

La lunga vita di Orlando
 
Con grande senso del comico, con ironia intelligente e invenzioni originalissime, Virginia Woolf mette in scena il desiderio che alberga in ciascuno di far coincidere aspirazioni e sentimenti, innocenza e maturità. La pièce narra di una bella e nobile ragazza che riesce, dopo mille peripezie, a far pubblicare il suo romanzo, a divenire una scrittrice famosa, a sposarsi e a essere madre orgogliosa di due gemelli. Il romanzo della giovane scrittrice racconta la storia fantastica di un eroe, Orlando, che attraversando quattro secoli si innamora ma viene tradito, si rifugia nella poesia ma si accorge di essere un poeta mediocre, si consola con l’amicizia ma è ripagato con l’inganno. L’autrice, stufa di raccontare le avventure di un uomo, decide con un colpo di scena di diventare lei stessa protagonista della sua commedia. Nel ruolo della protagonista Isabella Ragonese.
 
“La commedia di Orlando”, liberamente tratto da “Orlando” di Virginia Woolf, musiche originali Bubbez Orchestra eseguite dal vivo. Regia e drammaturgia di Emanuela Giordano. Roma, Teatro Argentina, fino al 20 maggio.
 
 
L’Hamlice della Compagnia della Fortezza
 
Da “Amleto” ad “Alice nel Paese delle meraviglie”, dalla tragedia del potere nel chiuso di un palazzo all’anarchia di Carroll, al suo mondo alla rovescia e ancora oltre, in un viaggio di cui non si conosce la fine. La Compagnia della Fortezza, con i suoi attori, detenuti del carcere di Volterra, capitanata dal regista Armando Punzo, continua la sua tournée con questo irriverente, provocatorio, rigoroso spettacolo, “Premio Ubu 2010”.
 
“Hamlice – saggio sulla fine di una civiltà”. Prod. Compagnia della Fortezza, di Armando Punzo da Lewis Carroll e William Shakespeare. Padova, Teatro Verdi, dall’8 al 12 maggio.
 
Judith e l’angelo
 
Per la rassegna “Teatri del sacro” il racconto danzato di un percorso interiore. Judith, una ragazza di oggi, vive momenti di disperata solitudine, un senso di vuoto e di vacuità che non riesce più a tamponare con la frenesia delle attività, con il far finta di niente, con i trucchi e i vestiti: ha bisogno di verità e si arrende, ha bisogno di un aiuto, un aiuto superiore. Ed è in questo stato d’animo di ricerca e di ascolto che incontra l’Angelo in quanto emissario del Divino, e inizia un dialogo con lui che la porta a un vero rapporto con Dio, rapporto non sempre pacificante, ma che contiene comunque un aspetto di accoglienza e di speranza.
 
“Judith e l’angelo”, coreografia Julie Ann Anzilotti, con Paola Bedoni, Giulia Ciani. Compagnia Xe. Roma, Centrale Preneste Teatro, 13 maggio.

La Traviata del Balletto di Basilea
 
Richard Wherlock ha creato una personale versione danzata di “Traviata” ispirandosi al personaggio femminile dell’opera di Verdi e al testo originale di Dumas figlio. Il coreografo tuttavia non utilizza la musica di Verdi, ma ricorre ad altri  compositori, come Camille Saint-Saîns, Francis Poulence Sciostakovic per ricreare un universo permeato di gusto francese attraverso uno sguardo di stampo contemporaneo lontano dalle direttrici romantiche ottocentesche. Coreografia Richard Wherlock, drammaturgia Hans Kaspar Hort, BettinaFischer.
 
Balletto di Basilea. Modena, Teatro Comunale Luciano Pavarotti, il 12 e 13 maggio.
 
Il mistero della Ortese
 
Galatea Ranzi torna a lavorare con Luca Ronconi con questo testo di Anna Maria Ortese, opera di culto della letteratura italiana, rimasto inedito per anni e pubblicato soltanto dopo la morte della scrittrice. Ambientato nella Napoli del Settecento, «perduta sotto un cielo di una luminosità di pietra preziosa, raccolta in un silenzio incantato», è il racconto di un amore vissuto attraverso i turbamenti d’animo di una giovane donna, che nel «diamante doloroso» del volto, di lunare bianchezza, reca le stimmate degli esseri appartenenti a un mondo celeste e inviolabile, che forse vivono sulla terra solo «per scommessa o per scherzo».
 
“Mistero doloroso”, regia di Luca Ronconi, con Galatea Ranzi. Palermo, Teatro Stabile Biondo, fino al 13 maggio.
 

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