In scena
La "guerra dei barconi" a San Miniato
«Il tema dell'emigrazione è un tema antico e noi abbiamo la possibilità di portare sul palco una questione aperta che affligge la società, una problematica forte». Sono le parole di Antonio Calenda per Finis Terrae, l'opera che diventa dramma popolare sulla scena della Festa del Teatro di San Miniato. Lo spettacolo si apre su una spiaggia battuta da una burrasca la notte di Natale, ed è qui che un barcone semidistrutto approda con grande difficoltà e libera un terribile carico di persone con le loro storie, le loro povertà, i loro sogni e le loro speranze che riempiono la scena.
“Finis Terrae” da un’idea di Antonio Calenda, su drammaturgia di Gianni Clementi, con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Francesco Benedetto, e attori musicisti e ballerini di vari paesi dell'Africa, coreografia Jacqueline Bulnes, musiche Germano Mazzocchetti, scene Paolo Giovanazzi, costumi Domenico Franchi, luci Nino Napoletano. Coproduzione Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. San Miniato (Pi) dal 17 al 23/7.
I vent’anni di Scimone Sframeli
La compagnia Scimone Sframeli festeggia a Taormina i primi 20 anni di attività teatrale, nello stesso luogo dove debuttarono con Nunzio, il 20 agosto del 1994, con la regia di Carlo Cecchi. Una vera e propria “monografia” che vuole ricordare il sodalizio artistico di Spiro Scimone autore/attore e Francesco Sframeli attore/regista, entrambi messinesi e, a tutt'oggi, esempio di compagnia teatrale che mette in scena il proprio repertorio di drammaturgia contemporanea, . A corollario della monografia, il 31 luglio all’Archivio Storico di Taormina, è previsto un incontro aperto al pubblico – con la partecipazione di critici, studiosi, traduttori e operatori del settore teatrale (molti dei quali francesi) – in un confronto comparativo sul lavoro e l’esperienza della compagnia.
Nunzio, Bar, La festa, Il cortile, La busta, Pali, Giù, con Spiro Scimone, Francesco SframeliNicola Rignanese, Salvatore Arena e Gianluca Cesale. Taormina, Palazzo dei Congressi, dal 18 al 31/7.
Processo a Carmen Medea Cassandra
Carmen, Medea e Cassandra, tre protagoniste della letteratura di tutti i tempi, da sempre giudicate “colpevoli”: d’infedeltà, infanticidio, dell’inutile capacità di “vedere” il futuro col cuore. Poesia e musica ce le hanno finora raccontate con occhi, logica e leggi maschili. Lo spettacolo di Luciano Cannito, presentato da Daniele Cipriani Entertainment, vuole invece restituire loro la parola alle tre donne, interpretate da Rossella Brescia e Vanessa Gravina, in un “processo” che non è mai stato celebrato. Un lavoro pieno di spunti profondi e di grande attualità, troviamo Carmen a Lampedusa, tra sbarchi di migranti e mercanti di carne umana; osserviamo Medea durante un interrogatorio con il giudice; vediamo Cassandra sullo sfondo una Sicilia degli anni Cinquanta, vittima di due colpe convergenti, l’amore puro e la maschia legge del potere.
“Carmen Medea Cassandra – Il processo”, regia e coreografia Luciano Cannito, testo Paolo Fallai, musiche Georges Bizet e Marco Schiavoni, scene Vito Zito, costumi Laura Antonelli e Elena Cicorella, solisti e corpo di ballo Compagnia DCE DanzItalia. Per il Festival Teatri di Pietra a Villa Imperiale di Pausilypon a Napoli,il 19/7; il 20 aSanta Maria Capua Vetere, Anfiteatro Campano; il 25 al Festival di Ostia Antica; il 27 al Tau Festival di Pesaro, Rocca Costanza; il 6/8 al Vulci Festival, Parco Archeologico; il 9 a Pula, Teatro Romano di Nora; il 10 a Cabras, Zona Archeologica di Tharros; il 16 al Plautus Festival – Sarsina, Arena Plautina.
I tre clochard di “Dipartita finale” di Branciaroli
Branciaroli da autore firma un testo ascrivibile all’atmosfera dell’assurdo. È la storia di tre clochard, Pol, Pot e il Supino, comicamente alle prese con le questioni ultime, cui li costringe Toto, travestimento della morte. Oltre allo stesso Branciaroli, che ricoprirà proprio questo ruolo, un cast esemplare di attori: Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Massimo Popolizio. Il finale è una sorpresa, ma tutto il dramma è lieto per tre quarti.
Al festival La Versiliana, il 18/7; al Teatro Franco Parenti di Milano dal 21 al 25.
Preljocaj e Sol Picó a Bolzano Danza
Entra nella sua seconda settimana di programmazione la trentesima edizione del festival. Lunedì 21 è di scena il Ballet Preljocaj, con Empty moves (parts I, II & III) lo spettacolo di cui la terza parte è una novità per l’Italia. Il 22 la spagnola Sol Picó , nota per i suoi spettacoli debordanti e ironici, presenta porta in prima nazionale Memòries d’una puça, ovveroMemorie di una pulce, un trio energico sul tema della decadenza e delle crisi che attanaglia la società occidentale contemporanea.