In scena
Il Requiem di Mozartin balletto al San Carlo di Napoli
«Non una vera storia in senso letterale, piuttosto una riflessione sulla vita e sulla morte». Così il New York Times presenta il balletto di Boris Eifman sulle musiche di Mozart. La creazione del coreografo siberiano di fama mondiale traduce in gesto il mistero dell'eternità, essenza stessa della composizione del genio di Salisburgo. «Il Requiem per me non è una marcia funebre – spiega – ma un sentimento forte che unisce sofferenza, speranza e amore per l’umanità. È il mio passato, presente e futuro, sia che io lo accetti sia che voglia respingerlo. È la mia memoria che riporta ad una gioventù indifesa nel mondo, dove nascono le esperienze della maturità, la saggezza e la debolezza dell’essere adulto». Per questa messa in scena Eifman si avvale di due stelle della sua compagnia, Lyubov Andreyeva e Oleg Gabyshev, ballerini solisti dell'Eifman Ballet di San Pietroburgo. Con loroanche il primo ballerino ospite del Teatro di San Carlo, Alessandro Macario, in breve tempo sulla scena internazionale, e Anbeta Toromani.
“Mozart Requiem”, orchestra, coro e Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, direttore d'orchestraHansjörg Albrecht. Dal 18/6 con repliche il 19, 22, 24, 25.
Dominio Pubblico OFFicine
Iniziato il 9 prosegue fino al 12, il festival di drammaturgia contemporanea e bando di produzione Dominio Pubblico OFFicine, nato dalle fortunate esperienze di “Argot Off”, storica rassegna del Teatro Argot Studio e il progetto di produzione “Next(w)ork”, frutto della collaborazione tra Kilowatt e Teatro Orologio. Nei due spazi del Teatro Argot Studio e Teatro dell’Orologio si alternano i 16 artisti che presentano alla giuria i primi venti minuti dei lavori in gara per il premio di produzione.Dominio Pubblico OFFicine vuole essere un ulteriore impegno a promuovere e sostenere i nuovi linguaggi scenici, compagnie o singoli artisti emergenti che da anni operano con finalità professionali nel teatro contemporaneo, nella danza e nella performing art.L’assegnazione del premio sarà decisa da una giuria diversificata composta da otto Under 25 scelti all’interno del Gruppo Under 25 di Dominio Pubblico, otto Over 50 selezionati dalla Casa dello Spettatore diretta da Giorgio Testa, i quattro direttori artistici di Dominio Pubblico e da Isabella Di Cola per ATCL Lazio, Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio.
Roma, Teatro Argot. Ingresso libero.
Il Cechov dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica
Gli allievi attori e registi del II anno dell'Accademia “Silvio d'Amico” presentano quattro studi su Anton Cechov – Le tre sorelle, Il gabbiano, Il giardino dei ciliegi eL'anniversario– appositamente ideati e realizzati per il Teatro di Villa Torlonia. «Affascinati dalla struttura di questo particolarissimo edificio teatrale, gli allievi hanno scelto di ribaltare la prospettiva usuale e di proporre una diversa fruizione da parte del pubblico. Gli spettatori, accompagnati dagli attori, attraverso il giardino restrostante e le serre, accederanno direttamente sul palcoscenico. Saranno ospitati in scena, tra i personaggi, invitati all'onomastico di Irina, o ad un ballo tra amici in casa di Liubòv Andrièievna, o ad una tombola in famiglia, mentre si discute con Kostja di arte e di teatro. A seguire, per concludere la serata, si festeggerà l'Anniversario di un’improbabile banca il direttore tiene molto alle apparenze e al “tono” degli arredi.
Roma, teatro Villa Torlonia, fino al 15 giugno, ingresso da via Lazzaro Spallanzani 1/a.
Le marionette Colla con Goldoni
La più che decennale presenza costante della celebe Compagnia di marionette Carlo Colla & Figli nel cartellone del Piccolo Teatro di Milano non poteva non influenzare i loro progetti artistici. Così, rielaborando un’iniziativa nata come seminario interno nel lontano 1988, la scelta è caduta su uno dei testi più interessanti e complessi del teatro di Carlo Goldoni, La famiglia dell’antiquario. Mondi in decadenza, nuovi ceti sociali che avanzano, capricci e ripicche, ordine e buon senso ruotano intorno alla figura dell’Antiquario sempre pronto ad acquistare cianfrusaglie che gli vengono propinate come rarità. Le maschere e i personaggi vivono sulla scena come un ultimo retaggio della Commedia dell’Arte che è diventata, a buon diritto, Commedia Borghese. Un cammino, anche se di minor valenza letteraria e drammaturgica, intrapreso anche dal teatro delle marionette fra Settecento e Ottocento. E una umile e garbata sfida con gli attori in carne e ossa.
A Milano, Teatro Grassi, fino al 15 giugno.