In scena

Da Milano, con la rappresentazione della vita di Hitler attraverso il suo pastore tedesco, a Roma con “La bella addormentata nel bosco” all’Opera. Spettacoli da non perdere.
Un momento dello spettacolo

Blondi, il cane del Führer

Blondi è un cane, ma non un cane qualunque. A Blondi che vive, impara e muore, più umana degli uomini, offre teatrale incarnazione e ritmica mimesi Federica Fracassi. Lo spettacolo è parte del progetto Innamorate dello spavento, in cui l’autore Massimo Sgorbani, catturando le voci di alcune figure femminili legate al Führer, che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich, indaga le infinite declinazioni dell’amore e della paura. Blondi è il pastore tedesco di Hitler. Una femmina. Perdutamente innamorata del suo padrone. Una bestia che mangia, corre, gioca, ansima e muore. Per amore. Cavia di quel cianuro che fu l’unica via di fuga di un’epoca in rovina. Nel suo atipico racconto della vita del Führer c’è amore a quattro zampe, sottomissione, devozione, preghiera. Ma insieme all’amore c’è sempre la paura. Blondi, di Massimo Sgorbani, regia Renzo Martinelli, produzione del Piccolo Teatro di Milano. Al Piccolo Teatro Studio, fino all’1/6.

Festival delle colline torinesi

Al via il primo festival della stagione che inaugura (l’1/6, al teatro Astra) con la maratona “Francamente me ne infischio”, spettacolo vincitore di due Premi Ubu nel 2013: alla regia e alla migliore interpretazione femminile. Liberamente ispirati a “Via col vento” di Margaret Mitchell, i cinque capitoli dello spettacolo (Twins, Atlanta, Black, Match, Tara) sono una cangiante epifania della personalità di Rossella, donna capricciosa e assetata di potere, così come un ritratto impietoso dell'America. Ma anche il viaggio del regista Antonio Latella nei linguaggi teatrali contemporanei. Segue, dal 2 al 19/6, a Piazza Castello, “The walk” il nuovo spettacolo di Cuocolo/Bosetti ovvero Iraa Theatre di Melbourne, che coniuga tre verbi: camminare, ricordare, narrare. Un gruppo di spettatori segue a piedi la protagonista, Roberta Bosetti, lungo le strade di Torino per scoprire il mistero dell'amico scomparso. Un percorso radio-guidato tra sogni evocati e sguardi. Il 3/6 alla Scuola Holden, “Elevator (ascensore)”. Un ragazzo e una ragazza sono rimasti bloccati sull'ascensore di una fabbrica abbandonata, intrappolati nel tentativo di realizzare una infantile evasione dalla realtà. In attesa di qualcuno che venga a salvarli, la loro relazione evolve. Il testo di Pintilei ispirato a una storia vera, viene tradotto e presentato nell'ambito del progetto Fabulamundi.

Teatro delle Ariette a Milano

Reduce dalla tournée in Spagna e Svizzera e dal progetto ‘Festa per le Nozze d’Argento’, eventi entrambi che hanno registrato grande partecipazione di stampa e pubblico, è arrivato a Milano, nell’ambito di TeatroLaCucina organizzato da Olinda Onlus, il Teatro delle Ariette con uno tra i suoi spettacoli più amati. Come tutte le creazioni della Compagnia il lavoro affida un ruolo centrale allo spettatore dell’evento teatrale, che sta dentro lo spettacolo invece di osservarlo da fuori.  La drammaturgia si sviluppa attorno al cibo preparato in scena e condiviso con gli spettatori come elemento evocativo concreto della memoria sensoriale del racconto.‘TEATRO NATURALE? Io, il couscous e Albert Camus’, di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini, e Maurizio Ferraresi, regia Stefano Pasquini.Milano, TeatroLaCucina ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, fino all’1/6.

La bella addormentataall’Opera di Roma

Proseguono fino al primo giugno le repliche de La bella addormentata nel bosco al Teatro Costanzi, che vede impegnati Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. A più di cent’anni dalla prima rappresentazione (1890), questo balletto ispirato al soggetto perraultiano non smette di affascinare adulti e bambini. Un prologo e tre atti fatti di tensioni e antitesi tra Male e Bene, terreno e surreale, odio e amore. “Nella tensione degli estremi, tra riti e pratiche magiche – spiega il coreografo Paul Chalmer – si profila la possibilità di dimostrare il vero valore dell’unica forza onnipotente e riparatrice, l’amore”. La coreografia di Paul Chalmer conserva intatto il gusto per lo stile classico, dalla bellezza intramontabile, di Marius Petipa. Direttore David Garforth, scene e costumi Aldo Buti. Nei ruoli principali: Alessia Gay, Elena Evseeva, Jurgita Dronina, Alessandro Macario, Giuseppe Schiavone, Vladimir Shishov, Manuel, Anjella Kouznetsova, Alessia Barberini.

 

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