In scena
Trilogia dell’attesa
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione. Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere “orfana”, “apolide”, “disadattata”, “dimenticata”… Con questo spettacolo la compagnia Lafabbrica ha vinto il playFestival, una gara per Compagnie Under 35, organizzata dal Teatro Ringhiera ATIR, in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano, da un’idea di Serena Sinigaglia. “Aspettando Nil”, con Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti; “Quando saremo GRANDI!”, da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò, Francesco Zecca; “Hansel e Gretel. Il giorno dopo”, drammaturgia a cura di Francisco Espejo, con Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti,regia Fabiana Iacozzilli, disegno luci Davood Kheradmand e Hossein Taheri, scene Matteo Zenardi. A Milano, Piccolo Teatro Studio, dal 2 al 4/5, a Roma, Teatro Il Vascello, il 6 e 7/5.
Il mondo dei fumetti di Emiliano Pellisari
Dall’autore di Inferno, Cantica e Paradiso l’ultima evoluzione di un gioiello del physical theatre nato dalla fucina di Emiliano Pellisari Studio, ormai di casa al Festival Internazionale della danza dell’Accademia Filarmonica romana e Teatro Olimpico. Dal mondo dei fumetti, ecco Comics, tante piccole, grandi storie fantastiche in cui gesto atletico e comicità dei sei straordinari danzatori/acrobati della NoGravity Dance Company, accompagnati sul palco dal giovanissimo violinista Alessandro Vece, creano un mix di ilarità e divertimento. “Comics”, ideazione sonora, art directione coreografie Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu, grafica e video BATO. A Roma, Teatro Olimpico, fino all’11/5.
Altre Scene a Catania
Tre appuntamenti a maggio, tre esperienze nel mondo e nei linguaggi delle performing arts: dal circo contemporaneo alla danza e alle contaminazioni con le arti visive. Ad aprire, il 2, è la compagnia "sub-europea" My!laika con Popcorn machine, un paesaggio elettrico in un futuro assurdo coesiste con un passato sconosciuto. Il 15 e 16 la compagnia MotoMimetico, con il primo studio della performance "Grandi Speranze" in cui la coreografa Emma Scialfa svende danza e teatro e mette lo spettatore al centro della storia. Il 22 e il 23 la performance "Animal Spirits", secondo studio realizzato dagli studenti del Dipartimento di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania, nato nel laboratorio del Workshop tenuto da Daniela Orlando e Umberto Naso, dove la carta – e le sue infinite declinazioni – rimane il materiale sovrano di ricerca ed esplora il mondo animale ispirando forme e contenuti attraverso la favola forse, frammenti di storie e racconti, stralci di visioni, scherzi, sogni, suoni. “Altre ScenePerfoming Art Fest”. A Catania, Centro Culture Contemporanee ZO.
Munch & Schiele
Per Elsa Agalbato e Fabio Sargentini, nomi storici della loro Galleria L’Attico, il valore primario del teatro è costituito dallo spazio, la sua continua metamorfosi, il suo farsi teatro da tutti i lati. Ed è questa idea forte a partorire ogni volta, da cinque anni, lo spettacolo. Il testo scarnificato, quel poco che resta del plot, in esso deve calarsi e in esso si muovono attori a cui si conviene recitazione e gestualità performativa. Tutto ciò è presente anche nel prossimo duplice spettacolo, “Munch & Schiele”, ciascuno della durata di circa quindici minuti con un breve intervallo: “Quando dipinsi l’Urlo”, con Ruben Rigillo, e “Vive morendo ogni cosa” con Pino Censi e Arianna Ninchi. Due pittori per molti aspetti diversi, ma con almeno uno in comune, la scelta del linguaggio espressionista per manifestare un tormento individuale ed epocale. “Munch & Schiele. Un tête-à-tête teatrale”, ideazione e regia Elsa Agalbato e Fabio Sargentini. A Roma, L’Attico, via del Paradiso 41, dal 2 al 18/5.
Le stagioni del Spellbound Contemporary Ballet
All’interno della rassegna Il Movimento, torna il fortunato balletto firmato dal coreografo Mauro Astolfi per la compagnia romana. Protagonista assoluta è la musica, quella di Vivaldi, ma anche quella originale di Luca Salvadori: le note del grande compositore veneziano rivivono, infatti, intrecciandosi con le incursioni contemporanee di Salvadori, in una sovrapposizione di linguaggi e stili differenti che fa da contrappunto alla danza dei nove ballerini in scena, capaci di muoversi come un corpo unico, un organismo vivente che pulsa, soffre, gioisce, condivide. L’unico elemento scenografico è una grande casa bianca, stilizzata, essenziale, un indecifrabile cubo con una finestra, da cui continuamente appaiono e spariscono i danzatori. “Le quattro stagioni” coreografia e regia di Mauro Astolfi. A Milano, Teatro Manzoni, dal 5 al 7/5.