In scena

Maria Paiato veste i panni della Medea di Seneca - prima a Roma, poi a Parma, quindi a Torino - nell'adattamento di Francesca Manieri; Daniel Pennac presenta a Pontedera "Journal d’un corps" e a vent'anni dal debutto torna in teatro "La scuola" di Starnone
Medea interpretata da Maria Paiato

Medea è Maria Paiato
«Medea ha salvato gli Argonauti, ha reso possibile il loro successo e il loro ritorno, in particolare il ritorno del cantore Orfeo, colui che sulla sua lira fonda il sapere dell’Occidente. Ebbene, il cuore rimosso di questo Occidente è Medea, la sua ira cieca, il suo furore solitario. Un cuore nero e rimosso pulsa e giace sotto le fondamenta scricchiolanti di un intero mondo. La sua furiosa ira deflagra, le fondamenta collassano e ciò che si mostra con mostruosa vividezza è la radice oscura di una colpa tanto universale da non avere più colpevoli. Le macerie lasciano la scena vuota di ogni ricostruzione, il futuro non è che lo spettro di questo atroce rimosso». A misurarsi con questo personaggio estremo e definitivo è una straordinaria Maria Paiato.Medea” di Seneca, traduzione e adattamento Francesca Manieri, con Maria Paiato, Max Malatesta, Orlando Cinque, Giulia Galiani, Diego Sepe, regia Pierpaolo Sepe. Roma, Teatro Eliseo fino al 17 aprile. Quindi a Parma, Teatro Due, il 15-16 maggio, e Torino, Teatro Carignano dal 20 al 25 maggio.

“Journal d’un corps” di Daniel Pennac
Un grande evento la presenza di Pennac, nel toccante spettacolo tratto dal suo celebre romanzo. Sul palcoscenico prende forma il diario delle sorprese che il corpo di un uomo, nell’arco di una vita 
intera, dai 12 agli 87 anni, fa alla sua mente. È a prima vista il più intimo dei diari, ma non appena ci addentriamo,
 scopriamo che questo giardino così segreto è il più comune dei nostri territori. La lettura ad alta 
voce sgorga allora naturale, come passaggio dal singolare al plurale, dal corpo unico del lettore
 al corpo comune del pubblico. Adattando il suo romanzo, per portarlo lui stesso
 alla ribalta, con la complicità di Clara Bauer, Pennac si serve di questo spettacolo per trasmettere 
il suo manifesto, quasi un nuovo manuale del saper vivere destinato a tutte le generazioni. Al termine dello spettacolo Pennac terrà un incontro con il pubblico. “Journal d’un corps. Storia di un corpo”, Teatro Era, Pontedera, venerdì 4 aprile.

Orlando Orlando
In questa originale rivisitazione ispirata al romanzo di Virgina Woolf, ambientata ai giorni nostri, un drammaturgo – anche lui di nome Orlando – è impegnato nella realizzazione di un adattamento teatrale basato proprio sul celebre romanzo. Ma i due personaggi condividono molto più del nome: se nel libro il protagonista è tormentato da un amore che insegue attraverso i secoli, l’Orlando di questa versione, proprio come l’Orlando Furioso che ispirò Virginia, diviene un eroe moderno che soffre per il senso di solitudine che sperimenta nel mancato riconoscimento della propria Arte. “Orlando Orlando”, monologo interpretato da Stefano Scandaletti, regia e adattamento di Stefano Pagin. A Milano, Teatro Elfo Puccini per il progetto Nuove storie in Sala Bausch, dall'1 al 6 aprile.

La scuola, un cult
Era il 1992, anno in cui debuttò lo spettacolo "Sottobanco" interpretato da un gruppo di attori capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult divertentissimo, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Dopo vent’anni dal debutto la scuola reale non è cambiata poi molto; lo spettacolo si rinnova un po’, ma ritorna in scena con nuovi compagni per Silvio Orlando, per il regista Luchetti e per l’autore. “La scuola” di Domenico Starnone, con Silvio Orlando, Marina Massironi, Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini, regia Daniele Luchetti. Roma, Teatro Ambra Jovinelli, dal 3 al 13 aprile. In tournée.

FRIDA KHALO il ritratto di una donna
Lo spettacolo nasce da un’idea di Alessia Navarro (antropologa messicanista e attrice), di Pino Insegno e di Alessandro Prete, e prende spunto dall’intensa vita vissuta dalla pittrice messicana Frida Kahlo (1907-1954) simbolo dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza della cultura messicana del Novecento. Magdalena Carmen Frieda Kahlo Calderòn, sensibilissima artista, riconosciuta icona dell’emancipazione della femminilità, viene rappresentata attraverso un testo teatrale, con l’ambizione di offrire al pubblico il messaggio sulla verità emotiva che la pittrice ha voluto imprimere su alcune delle sue  tele. Una donna che ha saputo sempre affrontare e superare estreme difficoltà fisiche, psichiche, e relazionali. “Frida Khalo, il ritratto di una donna”, con Alessia Navarro, regia Alessandro Prete. A Roma, Piccolo Eliseo Patroni Griffi dall'1 al 13 aprile.

Foto di Pino Le Pera

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