In Polonia vince Duda, presidente del popolo
Le elezioni presidenziali in Polonia si sono concluse con un risultato a sorpresa.
Ben pochi, infatti, avevano preso in considerazione, ancora tre mesi fa’, la possibilita’ che Andrzej Duda, giovane candidato del PiS (il partito Diritto e Giustizia), potesse metter in pericolo la rielezione del presidente Bronislaw Komorowski. La Gazeta Wyborcza, uno dei maggiori titoli di stampa filogovernativi, aveva allora ironizzato scrivendo: “Ha gia’ vinto Komorowski”.
Invece la Polonia ha scelto il nuovo, scoprendo in Andrzej Duda, giovane giurista, braccio destro del presidente Lech Kaczyński, morto nella tragedia aerea di Smolensk, una persona con capacita’ carismatiche.
Percorrendo in lungo e in largo la Polonia, Andrzej Duda ha costruito in breve una fitta rete di rapporti con gli elettori. La gente si e’ sentita trattare con attenzione, apertura, sensibilita’ ai problemi, partecipazione. Da tempo i Polacchi non avevano sperimentato un tale rapporto con un candidato al governo della nazione ed hanno risposto con la loro fiducia.
La Polonia ha cosi’ un nuovo Presidente che non è nè un populista, nè un ultranazionalista, come vuole dipingerlo parte della stampa occidentale. E’ un cattolico molto dinamico, desideroso di costruire l’unita’ dell’Europa non nella sottomissione massificante a norme economiche, culturali e morali studiate a tavolino, ma in quella distinzione che rispetta e valorizza le potenzialita’ umane, le risorse naturali e industriali, le tradizioni e l’identita’ specifica di ogni nazione e le fa dono per gli altri.