In Piemonte è crisi da “settimana bianca”
Tavolo d'emergenza, posti di lavoro a rischio e la richiesta di calamità da siccità nevosa
Dal cielo non scende la neve e il turismo bianco va in rosso. In Piemonte si è insediato il Tavolo crisi sull’emergenza neve, istituito dalla Regione Piemonte a fronte delle scarse nevicate che stanno mettendo in grave difficoltà l’intero sistema turistico invernale piemontese. Ne fanno parte, insieme alla Regione e Finpiemonte, le Province dei territori interessati dai comprensori sciistici, le Camere di commercio in rappresentanza di tutto il mondo produttivo, Arpiet e Cuneoneve e gli altri rappresentanti dei gestori degli impianti di risalita, Anci, Anpci (Associazione nazionale piccoli Comuni), Uncem e Cai, le organizzazioni sindacali, il Collegio dei Maestri di sci, le Guide alpine e i consorzi turistici.
L’allarme lanciato da Confcommercio si sintetizza in una sola parola: disastro. Tutti d’accordo (albergatori, responsabili delle società che gestiscono gli impianti di risalita, commercianti e operatori immobiliari) nel dire che un dicembre e un Natale senza neve nel solo Piemonte – nelle vicine Francia e Valle d’Aosta si scia –, stanno trascinando a rischio di fallimento molti imprenditori del comparto. Anche gennaio viene considerato compromesso – nonostante le previsioni parlino di possibili nevicate nel prossimo week-end –, e ormai si spera di recuperare qualcosa a febbraio, ma non sarà facile.
Le storiche mete turistiche dello sci, compresi gli impianti di Torino 2006, sono all’asciutto, senza neve e con il risultato del 90 per cento degli impianti chiusi. Ad oggi non esiste riferimento nella legislazione nazionale che individui lo stato di calamità da siccità nevosa, ma la Regione Piemonte si è impegnata a colmare gestendo la calamità a livello regionale, con azioni di intervento.
«Il sistema neve è un’azienda e come tale va gestito in questo momento di calamità che ha colpito il settore – ha osservato l’assessore al Turismo, Alberto Cirio –, per cui, come avviene in casi analoghi per altri comparti economici, abbiamo deciso di istituire un tavolo di crisi che in questa fase di emergenza si riunirà con cadenza quindicinale e per il quale chiederò il sostegno della Giunta. Ci tengo, però, a sottolineare che non sarà un episodio occasionale, ma verrà mantenuto in pianta stabile come strumento operativo a servizio dell’intero settore».