In piazza per tutelare la famiglia
Manifestazioni pacifiche a favore della famiglia si sono svolte davanti al Parlamento sloveno, per sostenere la maternità e la paternità e i diritti dei bambini
Anche in Slovenia – come in altre parti del mondo – ci sono campagne sempre più forti tese a svalutare la famiglia. Nel nostro Paese queste tendenze si sono rinforzate dal 21 settembre del 2009, quando il ministro sloveno per la famiglia ha presentato un disegno di legge contenente articoli molto controversi: coppie dello stesso sesso avrebbero potuto adottare i bambini, le coppie di fatto venivano equiparate a quelle sposate, i concetti di famiglia e matrimonio venivano molto ampliati. Questo voleva dire togliere al bambino il diritto fondamentale di avere una madre e un padre, e alla famiglia il suo ruolo.
La legge ha provocato subito un forte dissenso, ci sono stati molti incontri e abbiamo fondato l’associazione “Iniziativa civile per la famiglia e i diritti dei bambini”. Oggi siamo più di 65 mila membri e Aleš Primc, persona molto carismatica ed esperta, è il leader.
Alcuni giorni dopo nel Parlamento sloveno si è svolto un dibattito, al quale hanno partecipato alcuni esponenti della nostra organizzazione, sottolineando l’importanza di tutelare la famiglia. È poi stata organizzata la Giornata della famiglia, che si è svolta nella piazza principale della capitale dove si erano radunate 4mila persone. In quell’occasione abbiamo iniziato a raccogliere le firme sostenere le nostre argomentazioni. Abbiamo percorso tutta la Slovenia e incontrato le persone in più di cento incontri e abbiamo stampato delle magliette con la scritta: “Sono grato a papà e mamma”, poi diventate il nostro simbolo.
Andreja Hergula
In piazza
Ad una delle ultime manifestazioni davanti al Parlamento, erano presenti oltre 3.500 persone. Mentre la cantante Tina Gačnik, Tiana, e tutti i presenti intonavano l’inno sloveno, in piazza i dimostranti (nonni, bambini, genitori) sventolavano le bandiere slovene. Per partecipare alla manifestazione sono giunte persone da tutto il Paese. È stata una grande festa, con fisarmoniche, costumi tipici e garofani rossi, per mostrare il legame delle famiglie con il popolo sloveno e la sua storia.
Ai novanta parlamentari sono stati consegnati altrettanti garofani con l’augurio «di vedervi lavorare per il bene comune, delle nostre famiglie e dei nostri figli. Ancora una volta ci appelliamo a voi a rifiutare la legge proposta».
Andreja Hergula, vice presidente di Iniziativa civile per la famiglia e per i diritti dei bambini, ha presentato l’organizzazione, sottolineando che si tratta del movimento dei cittadini più numeroso non soltanto nella Slovenia indipendente, ma di tutta la storia slovena.
Aleš Primc ha invece sottolineato che la famiglia è fonte della nostra felicita, i figli invece sono la nostra speranza. Poi ha aggiunto: «Siamo qui perché un figlio ha bisogno di una mamma e di un padre premurosi e pieni di amore. Lo sappiamo prima di tutto dalla nostra esperienza di quando eravamo bambini. Sia che abbiamo avuto una famiglia felice o infelice, tutti sappiamo cosa sono una mamma e un papa… Il diritto di figli, tutti siamo figli!, non ci è stato dato dallo Stato, ma dalla natura, perciò lo Stato non può togliere ai bambini questo diritto. La legge sulla famiglia è una legge importante, è la costituzione della famiglia, perciò deve rispecchiare i valori della società e i bisogni delle famiglie».
La manifestazione si è conclusa con una messa presieduta dall’arcivescovo di Lubiana Anton Stres «La famiglia costruita sul legame matrimoniale tra marito e moglie – ha affermato – è un valore di base personale e sociale senza la quale non c’è futuro né per il popolo né per lo Stato né per la Chiesa, perciò merita tutto il nostro sostegno e la nostra difesa. Che la vostra voce venga ascoltata da coloro che fanno le leggi e prendono in considerazione quelli che scrivono le leggi».
Snoj Pavle