In montagna sulle orme di Julius Kugy

È nato il percorso intitolato al celebre alpinista triestino. Trenta tappe tra Italia, Austria e Slovenia, curate dai club alpini delle aree interessate
Un'immagine del Parco Nazionale del Triglav, in Slovenia, una delle zone attraversate dal Julius Kugy Alpine Trail. Foto Ansa/EPA/ANTONIO BAT

Non è un personaggio molto noto al grande pubblico, ma il suo nome è tra i grandi dell’alpinismo: parliamo di Julius Kugy, nato a Gorizia nel 1858 da madre triestina e padre austriaco, e vissuto poi a Trieste fino al 1944. Dedicò quasi tutta la sua carriera alpinistica alle Alpi Giulie, aprendo oltre 50 nuove vie: per questo è considerato il padre dell’alpinismo in questa zona a cavallo tra Italia, Austria e Slovenia. E proprio attorno ai “tre confini” è in fase di avvio un percorso a lui dedicato, nato per iniziativa dei club alpini locali – nello specifico il Club Alpino Italiano Friuli Venezia Giulia, il Club Alpino Austriaco della Carinzia (Österreichischer Alpenverein Karnten) e quello della Slovenia (Planinska Sveza Slovenije).

Le vie sono già state tracciate, e l’inaugurazione ufficiale si è tenuta il 29 giugno al Passo di Volaia: un luogo simbolico in quanto proprio qui, al confine tra Italia e Austria, imperversarono i combattimenti della Prima Guerra Mondiale. E è stato infatti inaugurato proprio lì, insieme al Julius Kugy Alpine Trail, il Monumento alla Comprensioneinternazionale: un masso scolpito dall’artista austriaco Georg Planer, con affissa la targa «Io sono la dura pietra ma ora resa umana, toccatemi, trasmettete il messaggio che prorompe dalle mie variegate superfici e dai solchi, create pace e comprendeteVi come figli di Dio, contro gli orrori della guerra». I tre club alpini, che quest’anno festeggiano il sessantesimo anniversario della loro collaborazione, vogliono quindi lanciare una volta di più un messaggio di pace tramite le loro iniziative congiunte.

Va detto che il percorso non è proprio, ci si perdoni l’ironia, una passeggiata: parliamo infatti di un totale di 720 km e 45.000 metri di dislivello, attualmente suddivisi in 30 tappe da 25-30 km e 1200-1500 metri di dislivello l’una. Si tratta infatti di zone che non sono certo comparabili alle Dolomiti e alle loro Alte Vie in quanto a numero di rifugi e altri punti d’appoggio (ma nemmeno in quanto ad affollamento), rendendo necessarie lunghe tappe per trovare un posto per pernottare. C’è comunque in progetto una revisione per arrivare a 60 tappe, utilizzando eventualmente anche alloggi a fondovalle, così da rendere il percorso più alla portata di tutti (e naturalmente lo si può compiere anche solo in parte).

Si tratta di un percorso ad anello, ed è quindi possibile partire da dove si desidera. Prendendo come punto di riferimento il già citato Passo Volaia, si prosegue da lì in Carinzia verso Villach tramite la valle del Gail, poi si punta alla Slovenia fino ad entrare nel Parco del Triglav. L’anello rimane in territorio sloveno fino a Caporetto e rientra in Italia a Passo Solarie, per risalire le Prealpi Giulie e le Alpi Carniche fino a tornare al Volaia. Il percorso è descritto nel sito dedicato, ad oggi solo in tedesco (ma è possibile scaricare un depliant informativo anche in italiano). Un cammino di pace da fare eventualmente poco per volta, che attraversa luoghi stupendi, un tempo teatro di guerra e oggi laboratorio di collaborazione tra popoli su molti fronti.

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons