In memoria di Ashley
Un pensiero breve sulla giovane artista statunitense uccisa a Firenze, Ashley Olsen, per la cui morte è da stanotte sospettato uno spacciatore. I contorni della vicenda si tingono di tinte forti, la facciata dell'esistenza della bella giovane donna nascondeva la sua difficoltà di "essere al mondo".
Una storia che attira i lettori, per le classiche "cinque S" suscettibili secondo i massmediologi di alzare l'indice di ascolto di una notizia: Sesso (sembra che vi sia stato atto consenziente e che la ragazza avesse litigato col suo "fidanzato" ufficiale), Sangue (la morte della donna), Soldi (questioni di spaccio s'intravvedono all'orizzonte), Salute (questioni di stupefacenti usati e abusati), Sport (Ashley era nota anche per i suoi jogging e le sedute in palestra).
Tutti ingredienti che fanno forse dimenticare una "sesta S", capace di svelare molto di una persona: Spiritualità. Dietro lo sguardo della giovane donna, così come appare nelle foto di Facebook, c'è una sete di verità e di amore infinita. Forse ora capirà. Lo spero.