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Narrativa – Paola Capriolo, “Marie e il signor Mahler”, Bompiani, euro 17,00 – Per tre estati, le ultime di Gustav Mahler, la giovane Marie accudisce il grande musicista nel suo rifugio in mezzo a un bosco, lontano da tutto. Pian piano, nel silenzio, il candore della fanciulla e il tormento del maestro danno vita a un dialogo capace di rivelarli a sé stessi. L’autrice delinea con mano lieve e luminosa pagine che sono un apologo sull’amicizia tra generazioni, sulla possibilità d incontrarsi e rinascere se ci si ascolta davvero.
Apocrifi – Gilberto Marconi, “L’infanzia di Maria”, Edb, euro 18,00 – Il Protovangelo di Giacomo, uno dei più noti Vangeli apocrifi, fu scritto per rispondere all’esigenza popolare di conoscere ciò che non dicono della Madonna i Vangeli canonici. L’autore, docente di Letteratura cristiana antica all’Università del Molise, offre qui un’indagine accurata sui brani di esso che trattano della nascita di Maria fino all’uscita dal Tempio in cui ha trascorso la sua prima giovinezza.
Storia – Sergio Gentili/Aldo Pirone, “Roma ’43-44. L’alba della Resistenza”, Bordeaux, euro 16,00 – Roma è stata la capitale che ha dato più filo da torcere ai nazisti. Proprio qui, infatti, all’indomani dell’8 settembre, i partiti antifascisti si sono costituiti in Comitato centrale di liberazione nazionale, dando vita di fatto alla Resistenza. Un libro che è il racconto di un’epopea di lotta popolare e partigiana.
Dialogo – Elio Guerriero (cur.), “Ebrei e cristiani”, San Paolo, euro 15,00 – Due autorevoli rappresentanti rispettivamente del cristianesimo e dell’ebraismo a confronto: l’anziano Benedetto XVI e il giovane rabbino di Vienna Arie Folger. Le loro parole hanno ricordato a tanti che l’amore è più forte dell’odio, che collaborando in fiducia e speranza si può ancora guardare al futuro dell’uomo. Il curatore è andato alla ricerca di queste parole e dei principali documenti del dialogo ebrei cristiani.
Filosofia – Emmanuel Lévinas, Dall’esistenza all’esistente”, Marietti 1820, euro 10,00 – Pubblicato nel 1974, in pieno cima esistenzialistico, questo testo di Lévinas era stato elaborato ancor prima della guerra e scritto quasi interamente durante la prigionia in un campo di concentramento. È un controcanto a Essere e tempo di Heidegger, ma soprattutto la prima opera in cui il filosofo lituano naturalizzato francese disegna i contorni di un suo pensiero autonomo.