In libreria

I nostri consigli per la lettura di questa settimana

Pensiero cristiano – Andrea Riccardi, “Il professore e il patriarca”, Jaca Book, euro 20,00 – Due persone molto diverse s’incontrarono nell’agosto 1968 a Istanbul: il professore francese Olivier Clément e il patriarca ortodosso di Costantinopoli Athenagoras I. Nel colloquio affiorarono molte domande sul futuro del mondo, sul cristianesimo in un tempo non più religioso o religioso in modo diverso. Dal loro incontro scaturì un messaggio di umanesimo spirituale che parla ancora oggi, sullo sfondo della “rivoluzione” del ’68. In queste pagine si ripercorrono anche le storie dei due personaggi.

Narrativa – Karl Emil Franzos, “Moschko del ‘Parma’”, Robin, euro 16,00 – Impero austro-ungarico, metà del XIX. Attraverso gli occhi e il cuore semplice e generoso del giovane Moschko, ebreo atipico riprovato dalla sua comunità, impariamo a conoscere la gente del suo villaggio, Barnow, composta da polacchi, ruteni ed ebrei. Accanto al protagonista emergono diverse figure di grande interesse, letterario e umano, fino al dramma finale. L’autore, scrittore austro-tedesco di cultura ebraica, vagheggiò un ideale di bontà universale, che si erge contro ogni intolleranza nei confronti delle minoranze, senza tuttavia che ciò debba comportare la perdita delle individualità culturali di ciascuno.

Manuali – D. Abrescia/T. Mangarella, “ROMantiche e nuove storie”, Ediz. La Meridiana, euro 14,50 – L’avversione nei confronti delle comunità rom è trasversalmente diffuso in tutti gli strati dalla popolazione. Soltanto un delicato e tenace lavoro nelle scuole e nelle altre agenzie educative può contrastare pregiudizi e discriminazioni. Compito di questo manuale è di indurre ad una riflessione che possa farci andare oltre le categorie del “noi” e “loro”, fornendo strumenti operativi per contrastare xenofobia e antiziganismo.

Sette – James L. Sleeman, “La setta dei sacri strangolatori”, Iduna, euro 20,00 – I Thugs erano una misteriosa e antica setta religiosa indiana. Furono accusati di ogni sorta di crimini, specie di depredare e uccidere mercanti e forestieri tramite strangolamento. Tali sacrifici rituali erano compiuti in nome della dea Kalì e avvenivano in un clima di festa con musiche, danze e uso di droghe. Con la conquista inglese dell’India, i Thugs furono considerati nemici dell’Impero britannico. Di qui la persecuzione subita dai suoi adepti, che ne causò l’estinzione tra il 1830 e il 1890, sicché è ora difficile separare realtà storica e mito.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons