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Madre terra – Vasilij Belov, “Il mestiere dell’estraniazione. Burocrazia ed ecologia”, Libreria Editrice Fiorentina, euro 14,00 – Il mestiere del diventare estranei alla propria terra viene praticato in tutto il mondo, in Italia in modo sfrenato negli ultimi 50 anni. Adesso che questa particolare forma di alienazione è diventata di massa, a un numero crescente di persone interessa capire il fenomeno per trovare possibilmente una via d’uscita da esso. Pubblicato nel 1988, questo libro dello scrittore e poeta Belov è una forte provocazione schierata dalla parte del contadino russo, e perciò dei contadini del mondo, vista la centralità della “madre terra” nella cultura russa. In esso l’autore denuncia la società industriale e la colonizzazione tecnologica dei campi, la città-megalopoli disumana, l’intelligencija modernista, cui contrappone la campagna nella sua verità vocazionale inserita nella grande Russia. Con una forza espositiva che ricorda Tolstoj.
Spiritualità – Alessandro Pronzato, “Meditazioni sulla sabbia”, Gribaudi, euro 12,50 – Prendendo spunto da un pellegrinaggio nel Sahara alla tomba di Charles de Foucauld, l’autore propone una serie di meditazioni sui temi oggi attualissimi del “deserto” come fonte dell’essere, della contemplazione come anima dell’azione, del silenzio come humus per la parola, della lode, della gratuità, dell’abbandono come spazio per la grande corsa di Dio. Amalgamando la propria esperienza personale con i richiami biblici dell’Esodo, gli eventi del deserto di sabbia con quelli del deserto interiore, il vissuto proprio con gli interrogativi del cristianesimo oggi più sensibile, Pronzato offre una lettura brillante e insieme impegnativa. Un libro nel quale la profonda semplicità spirituale si scioglie in un dialogo amico, caldo e convincente, per chi voglia fare dei suoi deserti il Deserto in cui s’incontra Dio faccia a faccia.
Archeologia – Eugenio La Rocca, “Il Pantheon di Agrippa”, Scienze e Lettere, euro 25,00 – Uno dei monumenti romani più ammirati e visitati dai turisti di tutto il mondo è certamente il Pantheon. La sua cupola è un prodigio architettonico che lascia senza parole. Ma quanti ne conoscono la storia, le trasformazioni e il complesso significato simbolico? L’autore, ordinario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana all’Università di Roma e membro dell’Accademia dei Lincei, partendo dal primitivo Pantheon costruito da Agrippa, sul quale si è impiantato l’attuale rifatto in età adrianea-traianea, offre una affascinante interpretazione di esso nei suoi rapporti con il mausoleo, l’Ara Pacis e l’obelisco-meridiana fatti erigere da Augusto nel Campo Marzio settentrionale: quattro monumenti partecipi di un medesimo programma teso a prefigurare la futura divinizzazione di questo imperatore.
Narrativa – Clément Richer, “Ti-Coyo e il suo pescecane”, Castelvecchi, euro 14,50 – La storia si svolge su un’isola del Pacifico. Ti-Coyo, un bambino figlio di pescatori, stringe una forte amicizia con Manidù, un piccolo pescecane, e fa la conoscenza di Lucia, la graziosa figlia di un ricco imprenditore. Finite le vacanze, la ragazzina (di cui Ti-Coyo s’innamorerà) torna ai suoi studi negli Stati Uniti. Intanto il piccolo squalo si fa grande e Ti-Coyo è costretto a liberarlo. Il loro legame però è destinato a durare. Anni dopo, quando Lucia, ormai giovane donna, torna nell’isola, trova tutto diverso. Solo Ti-Coyo sembra essere rimasto quello che era. Ma a che prezzo? E come sarà ritrovare quell’uomo che ora sembra un’isola nell’isola? A questo romanzo dello scrittore nativo della Martinica, Italo Calvino si ispirò per scrivere la sceneggiatura del film omonimo del 1962 diretto da Folco Quilici.