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Poesia– Rabindranath Tagore, “Berrò il tuo primo sorriso”, Ed. Terra Santa, euro 14,90 – Sono inanellate in questa raccolta le perle più luminose del poeta, narratore, drammaturgo e filosofo bengalese Tagore (1861-1941) che celebrò l’amore umano e divino incantando generazioni di lettori in tutto il mondo. Ogni gioiello di questo scrigno prezioso declina in mille sfumature l’amore per sé stessi, per gli altri, per Dio e l’intera creazione. Sono schegge narrative, liriche e parabole, alcune tradotte per la prima volta in Italia. La straordinaria capacità evocativa dell’autore di capolavori come Gitanjali e Il giardiniere, premio Nobel 1913 per la letteratura, fa risuonare a ogni pagina echi della grande letteratura sacra e profana: da Gilgamesh al Cantico dei cantici, dalla Bhagavadgītā ai mistici sufi, da Dante a Shakespeare fino ai romantici Wordsworth e Keats. Cesellando frasi e versi con sensibilità tutta orientale, Tagore crea intarsi di rara bellezza una preziosa alchimia che abbraccia terra e cielo: una prova ai pessimisti che l’amore, quello autentico, vince sempre sul dolore, sull’ingiustizia, sulla morte.
Fede e mondo– Dietrich Bonhoeffer, “Resistenza e resa”, San Paolo, euro 25,00 – Nuova edizione, nel settantesimo della morte dell’autore avvenuta nel campo di concentramento di Flossenbürg, di quest’opera fondamentale del teologo luterano tedesco che partecipò alla resistenza contro il nazismo. Numerosi i suoi lavori teologici, ma nessuno è divenuto popolare come questa raccolta di lettere e scritti dal carcere curata da Eberhard Bethge, suo allievo e biografo. In questi testi, peraltro non destinati originariamente alla pubblicazione, assume un rilievo particolare il tema della mondanità. Bonhoeffer, lungi dall’assumere un atteggiamento di distacco dal mondo come ci si aspetterebbe dalla sua condizione di prigioniero senza speranza, è più che mai affascinato dal rapporto tra fede e realtà del mondo, dall’interrogarsi sulla partecipazione del cristiano, rimanendo nell’aldiquà della vita, alla sofferenza di Dio. Illuminanti le pagine in cui egli, riflettendo sull’amore terreno e sul matrimonio, illustra il concetto di “condiscendenza di Dio”; concetto che – spiega Bethge nel corposo saggio introduttivo –, «mentre non sopprime la mondanità di ciò che è mondano, crea però “contemporaneamente” qualcosa di nuovo, appunto la condizione santa del matrimonio». Un libro-documento nel quale si armonizzano la dottrina e l’umanità di un autentico testimone di Cristo.
Filosofia– Vittorio Possenti, “I volti dell’amore”, Marietti 1820, euro 12,00 – L’amore è la forza fondamentale della vita. L’essere umano vi cerca la relazione assoluta con l’altro e la guarigione dalla ferita dell’esistenza. Non è mai troppo tardi riflettere sull’amore, tanto sconcertante è la sua ambivalenza: esso esalta e guarisce, tanto quanto ferisce e condanna. Diventa perciò necessario far affiorare i suoi volti. Ispirandosi a sorgenti antiche e nuove, Vittorio Possenti, già ordinario di Filosofia politica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e autore di volumi nel campo dell’etica, della metafisica e della politica, presenta le intuizioni sull’amore che hanno scavalcato i secoli e che attraversano l’esistenza contemporanea, segnata dalle realtà primarie di eros e agape e dalle crisi dell’amore: da una parte l’amore che guarda verso l’altro e include, dall’altra il caos delle relazioni amorose, il risentimento, l’impatto oggettivante della tecnica.
Beni culturali– Antonio Cangiano, “Non solo Pompei. Viaggio nell’archeologia derelitta in Campania”, Magenes, euro 14,00 – Un importante parco archeologico in terra di "Gomorra" minacciato dall'abusivismo, un villaggio preistorico dell'età del bronzo allagato dall'acqua di falda, un'antica città grande come Pompei ancora inesplorata, dove gli unici a scavare sono i tombaroli affiliati alla camorra; e ancora, preziose necropoli ricoperte da erbacce e moderne abitazioni realizzate in aderenza ai resti di antiche mura Sono solo alcune delle emergenze che coinvolgono resti archeologici detti "minori" di cui è piena la Campania, che gli antichi chiamavano Felix per la particolare abbondanza e ricchezza delle sue risorse. Dalle archeo-inchieste per il Corriere del Mezzogiorno del giornalista Antonio Cangiano un libro-denuncia per correre ai ripari. «Un giorno, davanti alle macerie di quella che è stata una terra benedetta, i nostri nipoti ci chiederanno: come avete potuto?» (dalla Prefazione di Gian Antonio Stella).