In libreria

Le proposte di questa settimana vanno da un testo sulla riabilitazione del giovane tenente Zaseckij ferito al cervello nel 1943, all'epistolario tra i due grandi scrittori Joseph Roth e Stefan Zweig; da un saggio di Piero Coda sulla Trinità al ritratto di Zhat, simpatica anti-eroina egiziana
Parete di libri

Casi clinici – Aleksandr Lurija, “Un mondo perduto e ritrovato”, Adelphi, euro 18,00 – 1943, fronte russo occidentale. Al giovane tenente dell’Armata Rossa Zaseckij ferito al cervello da un proiettile tedesco vengono pregiudicate sia la comprensione del linguaggio che la memoria. Sottoposto a un intenso processo di riabilitazione, recupera frammenti delle funzioni cerebrali perdute e torna, dolorosamente, a vivere. Giovandosi dei suoi diari, il grande neurologo russo che lo ebbe in cura per anni ricostruisce il profilo clinico e la personalità di quest’uomo sensibile e indomabile.

 

Epistolari – Joseph Roth/Stefan Zweig, “L’amicizia è la vera patria”, Castelvecchi, euro 12,00 – Due grandi scrittori divenuti amici fraterni si scambiano, a partire dagli anni Trenta, lettere ora per la prima volta in traduzione italiana. La loro sfera privata e professionale deve inevitabilmente fare i conti con l’asprezza del nuovo clima intellettuale imposto da Hitler. Così, ad un Roth caustico e rabbioso, che esorta l’amico a reagire con più decisione all’incombere della barbarie, risponde uno Zweig più rassegnato e disilluso, che ha iniziato il suo tormentato peregrinare alla ricerca di un isolamento artistico e umano.

 

Teologia – Piero Coda, “La Trinità. Quando il racconto di Dio diventa il racconto dell’uomo”, Marcianum Press, euro 7,00 – Dal preside di Sophia la Trinità condensata in 33 pagine. Una lettura che è una meditazione e una vita, in parole semplici e concetti chiari. Non è poco. (p.p.)

 

Narrativa – Sonallah Ibrahim, “Le stagioni di Zhat”, Jaca Book, euro 18,00 – Ritratto di un’anti-eroina sembra baldanzosa e sempre sconfitta, e di un Paese – l’Egitto – incalzato dal degrado. La quotidianità di Zhat, personaggio pieno di colore e di ironia, si srotola sullo sfondo della Storia che – senza che lei se ne renda conto – determina la sua vita. Pagine in cui la simpatia umana si mescola alla crudezza della satira.

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