Mini-enciclopedie – Luisa Leardini de Zuliani, “Cibo, amore e gastronomia… ovvero: a tavola con saggezza”, Tamellini, euro 16,00 – Non è il solito ricettario, quello compilato con entusiasmo e fantasia dall’autrice, insegnante di lettere: è il reportage illustrato di una famiglia tradizionale lungo l’Italia gastronomica realizzato raccogliendo norme, segreti di specialità, avvisi della miglior cucina ad opera di famosi chef, detti e consigli di noti personaggi delle scienze e della cronaca, storie vere e perfino testi spirituali. Un libro che ambisce a fare di ogni semplice tavola casalinga un’occasione di sano relax e di gioia condivisa.

Animali – Carlo Zanda, “Una misteriosa devozione. Storie di scrittori e di cani molto amati”, Marcos y Marcos, euro 18,00 – «L’incontro di un uomo e di un cane – scriveva Curzio Malaparte – è sempre l’incontro di due spiriti liberi, di due forme di dignità, di due morali gratuite. Il più gratuito e il più romantico degli incontri». Le più belle amicizie fra uomini e animali, da Jack London a D’Annunzio, da Virginia Woolf a Emily Dickinson, da Schulz alla Sagan, in un libro che coniuga etologia canina e storia della letteratura.

Testimoni – Arturo Bellini, “La forza dell’amore”, Centro Studi/Suore delle Poverelle (Istituto Palazzolo, via S. Bernardino 56 – 24122 Bergamo). s.i.p. – L’epidemia di Ebola in Africa riporta alla ribalta sei religiose, tre bresciane e tre bergamasche, appartenenti alla congregazione delle Suore delle Poverelle e morte di questa malattia nella primavera del 1995. Tracciandone il profilo, l’autore mette in luce non solo il servizio ai poveri che si è svolto all’interno di ospedali, ambulatori, lebbrosari, maternità, orfanotrofi e sanatori, ma anche la spiritualità di abbassamento e di abbracciamento che le ha animate.

Narrativa  – Jean Echenoz, “’14”, Adelphi, euro 14,00 – Con una leggerezza e una concisione che già il titolo evoca come un temerario programma, lo scrittore francese ci mostra la tragedia che ha diviso nettamente in due il secolo scorso ad altezza d’uomo, la Prima guerra mondiale, senza mai varcare l’orizzonte visivo del giovane protagonista Anthime, lasciandosi guidare dal suo sguardo candido e attonito, e facendo di lui l’emblema della sola qualità che consenta di attraversare indenni l’inaudita violenza della Storia: la sorridente, caparbia volontà di adattarsi.