In India un campionato di calcio legato ai club europei
In settembre partirà il campionato di calcio dell’India. Non si tratta della prima edizione. Nel corso degli anni si sono realizzati vari tentativi per dare un profilo importante all’attività calcistica nel sub-continente. Tuttavia, in un Paese dove dominano cricket e hockey su prato, il calcio è rimasto tradizionalmente ancorato ad alcune roccaforti: Kolkata (l’antica Calcutta), Goa (con retaggio portoghese per via della colonizzazione durata fino al 1961), il Kerala ed alcuni stati del nord-est (Assam in particolare).
Nel resto del Paese l’interesse per il foot-ball è sempre stato limitato alla stagione dei monsoni per chi lo pratica e ai campionati del mondo o alla Premier League inglese per chi ama seguirlo in televisione.
Parte ora un nuovo tentativo legato ad una formula detta Super League e con il nome dello sponsor principale Hero, appunto. La HeroIndian Super League avrà il suo calcio d’inizio il 19 settembre e terminerà entro la fine di dicembre. Il torneo si svolgerà sul modello della Premier inglese. Gli sponsor dell’iniziativa sono alcuni giganti dell’industria indiana, come IMG e Reliance Industries insieme alla All India Football Federation.
La proposta di lanciare un campionato di questo tipo è venuta da una delle stelle, forse quella più riconosciuta a livello nazionale da vari decenni, del calcio indiano, Bhaiching Bhutia. Originario del Sikkim, uno stato cuscinetto fra India, Cina, Tibet e Nepal, Bhutia, oltre ad essere stato per quasi vent’anni l’idolo indiscusso dei tifosi calcistici indiani è anche, fino ad oggi, l’unico calciatore del suo Paese ad aver militato nel campionato inglese, precisamente nel Bury. È stato proprio l’ex-calciatore, oggi allenatore e titolare di una scuola di calcio per aspiranti campioni, ad aver proposto questa nuova formula per la Indian Premier League.
Saranno otto le squadre che vi parteciperanno secondo il modello americano, ciascuna legata ad un grande club europeo (l’Atletico Madrid si è legato al Calcutta e la Fiorentina al Pune FC). Ciascuna delle squadre sarà formata da un top player che sarà annunciato ad agosto, da 14 calciatori indiani scelti con un draft, secondo lo stile della stile Nba e da 7 giocatori stranieri. Figura di spicco sarà Ruud Gullit, che ha accettato di allenare la squadra di Mumbai.
Le otto città che sono state scelte per ospitare una squadra sono Bangalore, Delhi, Goa, Guwahati (nello stato dell’Assam al Nord est dell’India), Kochi (nello stato meridionale del Kerala), Kolkata, Mumbai e Pune, di cui si è già parlato.
Una delle squadre italiane è coinvolta nel progetto del lancio del nuovo torneo in India. Si tratta della Fiorentina che, come accennato, è legata alla squadra di Pune, una città sull’altipiano del Deccan a un centinaio di chilometri da Mumbai, in grande espansione economica e commerciale. L’accordo fra i viola e il Pune FC rappresenta una ‘prima assoluta’ per il nostro calcio. Come ha dichiarato il quotidiano La Stampa “l’obiettivo è l’internazionalizzazione del brand Fiorentina, unito però ad un percorso di scoperta di talenti che potrebbero poi affermarsi proprio in Italia”.
«È un’opportunità molto interessante – spiega l’ad Mencucci -, stiamo parlando di un paese da tenere in considerazione per il suo grande sviluppo economico. La proprietà del Pune tra l’altro fattura 10 miliardi di dollari l’anno (si tratta della Dewan Housing and Finance limited che opera nel settore immobiliare) e non è esclusa una futura e ancor più stretta collaborazione. Ora ci occuperemo della parte sportiva, ma il Pune ci ha anche chiesto di sviluppare un programma di rapporti con la tifoseria, per far appassionare la gente alla squadra». Allenatore della squadra gigliata della capitale del Deccan sarà un nome molto noto del calcio italiano, Franco Colomba, che fra l’altro ha allenato Bologna e Parma.
Oltre agli USA, all’Australia, agli Emirati Arabi e alla Cina si apre, quindi, una nuovo orizzonte per giocatori italiani che si avviano al tramonto: l’India, che rappresenta una scommessa sul grande mercato del gioco più bello del mondo, che non ha mai sfondato nel sub-continente indiano.