In clinica

Da qualche giorno assisto mia madre ricoverata e ascolto le storie della compagna di stanza. Una delle infermiere dice: «In questa stanza sembra non esista la malattia, siete sane dentro, c’è una luce nei vostri occhi… Come mai?». Poi arriva Filomena, accecata dall'odio... Dal Vangelo del giorno

Da qualche giorno mi trovo ad assistere la mamma ricoverata. Tra i malati terminali di tutte le età, ascolto la storia di Marianna: ha 40 anni e un figlio diventato cieco per un problema di malasanità; il suo è un tumore devastante e recidivo. Le passo le cose di cui ha bisogno, l’aiuto a vestirsi, rispondo al cellulare per lei. A mia volta le racconto di come cerco di vivere il Vangelo. Con lei nasce una sintonia profonda. Una delle infermiere dice: «In questa stanza sembra non esista la malattia, siete sane dentro, c’è una luce nei vostri occhi… Come mai?». Anche a lei diciamo il nostro impegno a vivere da cristiane. Un giorno arriva Filomena: avvelenata dall’odio, urla, dice parolacce, tratta male tutte. Con mamma ci accordiamo per volerle bene, le cediamo il posto più comodo, io l’aiuto a disfare le valige e l’ascolto per ore. A poco a poco Filomena si apre, si rasserena. Poi è lei ad aiutarmi ad accudire la mamma e insieme andiamo da chi è più solo.

Emi – Italia

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