In calo il numero delle vittime
Positivi i risultati raggiunti lo scorso anno sul fronte degli incidenti stradali con meno sinistri e, soprattutto, meno morti. Una buona notizia nella Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada.
La buona notizia è che gli incidenti stradali nel 2009 sono diminuiti dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente; che le vittime sono calate del 10 per cento; che negli ultimi dieci anni si è registrata una flessione del 40 per cento per quanto riguarda le vittime e del 18 per cento sul totale degli incidenti. La cattiva notizia è che, comunque, continuano a morire in media 12 persone al giorno, cioè una ogni due ore.
Il mese nero è luglio, la giornata peggiore risulta la domenica, l’ora critica le 18. Di notte si verificano meno incidenti, ma sono più pericolosi e il picco si tocca il venerdì e il sabato. Preoccupa un dato che riguarda l’età delle persone coinvolte: a rischiare di più sono i giovani tra i 18 e 1 21 anni che, pur costituendo il 4 per cento dei patentati, si rendono protagonisti del 15 per cento degli incidenti.
Le cause principali, secondo il rapporto Aci–Istat, sarebbero il mancato rispetto delle regole di precedenza (17,5 per cento), la distrazione (15,7 per cento) e la velocità elevata (11,5 per cento).
Rispetto all’obiettivo europeo 2010 di dimezzare la mortalità stradale abbiamo fatto dei passi avanti, raggiungendo appunto il 40 per cento in meno, e altri ne rimangono da compiere. Meglio di noi hanno fatto Lettonia, Lituania e Spagna che nell’arco di dieci anni hanno raggiunto il 53 per cento in meno di incidenti mortali; Portogallo (- 49 per cento), Francia (- 47 per cento), Germania (- 40,5 per cento).
Per quel 10 per cento che ci manca e che non preclude la possibilità di spingersi ancora più avanti serve, secondo il presidente dell’Aci Enrico Gelpi «una formazione più adeguata soprattutto verso i giovani; occorre istituire l’obbligo per i neopatentati di un corso di guida sicura».