In acqua con Maria

Si avvicinano i mondiali di tuffi. Tra gli atleti azzurri da seguire anche Maria Marconi, di nuovo in gara dopo aver superato un periodo difficile
Maria Marconi dai 3 metri nel Quadrangolare di Torino 2012

Ormai ci siamo. Ancora qualche giorno e a Barcellona prenderanno il via i Mondiali degli sport acquatici, uno degli avvenimenti sportivi più attesi di questa estate 2013. Si gareggerà nella splendida città catalana dove, a partire da sabato 19 luglio (venerdì 18 ci sarà il prologo con la cerimonia di apertura), per due settimane vedremo impegnati i migliori interpreti mondiali di nuoto, nuoto di fondo, nuoto sincronizzato, pallanuoto e tuffi. Per i colori azzurri, proprio in quest’ultima disciplina, sono attese con grande curiosità le performance di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, ma anche di un’atleta tornata da poco alle competizioni dopo aver gettato alle spalle un periodo davvero difficile.

Stiamo parlando di Maria Marconi, sorella minore dei fratelli Nicola e Tommaso Marconi, coppia che nel recente passato ha regalato diverse soddisfazioni agli appassionati italiani di questo sport. Maria, come dicevamo, è la più piccola di questa famiglia di tuffatori. Specialista delle gare dal trampolino (sia da 1 metro che da 3 metri), questa ragazza romana si è messa in luce a soli quattordici anni vincendo alcune medaglie di prestigio a livello juniores (sia ai mondiali che agli europei), e partecipando giovanissima alle Olimpiadi di Sidney del 2000.

In una disciplina spesso dominata dalle fenomenali tuffatrici cinesi, Maria è riuscita negli anni a togliersi diverse soddisfazioni, rendendosi protagonista di una lunga, ma non sempre fortunata carriera. Nel suo personale palmares, infatti, spiccano sì risultati importanti, come i tre piazzamenti sul podio ottenuti ai campionati europei (due bronzi, uno nel 2002 e un altro nel 2006, oltre ad un argento nel 2009), ma anche diverse “medaglie di legno”. Eh già, perche Maria si è fermata spesso ad un soffio dal podio, ottenendo in varie occasioni quel quarto posto che per uno sportivo rappresenta il piazzamento più difficile da accettare.

Uno di questi quarti posti, probabilmente quello più amaro, Maria l’ha ottenuto al termine della prova del trampolino da 1 metro dei mondiali di Shanghai del 2011, quando la Marconi si classificò subito dietro le solite inarrivabili cinesi e la compagna di nazionale Tania Cagnotto. Maria quel giorno pianse, anche perché aveva ottenuto lo stesso piazzamento altre due volte poche settimane prima, nel corso degli europei disputati a Torino. Certo, il quarto posto è un risultato che “brucia”, soprattutto se si ripete con una certa frequenza, ma che in fondo non è da “buttare”, considerando che solo chi non gareggia ad alti livelli non rischia di finire quarto in un campionato continentale o in un mondiale.

Maria quel giorno pianse, dicevamo, ma forse non avrebbe fatto altrettanto se avesse potuto prevedere quanto gli sarebbe accaduto di lì a poco. Improvvisamente, infatti, si è ritrovata senza forze. Inspiegabilmente. Chi la vedeva allenarsi non riusciva a capire. «Perché non spingi? Cosa hai?», le chiedevano spesso. Anche i medici in un primo momento non riuscivano a spiegare bene quei dolori che progressivamente le hanno bloccato il lato sinistro del corpo. Impedendole di allenarsi, ma anche di camminare bene. O, più semplicemente, di stare seduta o di riposare.

Alla fine si è capito che si trattava di un problema del nervo femorale, e così Maria si è dovuta fermare. L‘impossibilità di prendere parte alle selezioni per le Olimpiadi di Londra dello scorso anno l’aveva portata a pensare al ritiro dalle competizioni. Maria in quei mesi era talmente depressa che per reazione non ha neanche voluto guardare in tv le gare olimpiche, poi il fratello Nicola l’ha spinta a fare della ginnastica posturale in un centro riabilitativo. Non tanto per tornare alle gare, quanto piuttosto per alleviare il dolore e provare ad avere così una vita meno “tribolata”. In quei mesi di stop, come spesso accade in circostanze del genere, la nostra atleta ha cominciato a vedere le cose da un altro punto di vista. Nello sport, come nella vita. Poi gradualmente, anche per i progressivi miglioramenti fisici, le è tornata la voglia di riprovare a tuffarsi. Ma questa volta con uno spirito diverso da prima: proprio per il gusto di saltare dal trampolino, a prescindere da gare e risultati.

In questo 2013 la ventinovenne atleta delle Fiamme Gialle (il gruppo sportivo della Guardia di Finanza) ha così ripreso a gareggiare vincendo tre medaglie d’oro ai campionati italiani disputati a Torino nel mese di aprile. Poi, ai successivi europei di Rostock, disputati in Germani qualche settimana fa, ha ottenuto un incoraggiante sesto posto nella prova di trampolino da 1 metro e l’ennesima “beffa”, l’ennesimo quarto posto (il sesto della carriera tra europei e mondiali!) nella prova da 3 metri. Ora la vedremo in gara a Barcellona (le qualificazioni del trampolino da 1 metro femminile si disputeranno nel pomeriggio di domenica 21 mentre la finale è in programma martedì 23). Con il sorriso di chi è consapevole di essere “rinato”, di aver iniziato una nuova fase della propria vita. Bentornata Maria!

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