Imprese. Expo di comunione

Nessun timore a creare una proposta produttiva valida per il mercato in tempo di crisi, è il messaggio alla presentazione di tutte le aziende aderenti a LoppianoLab 2011  
Expo Loppiano 2011

Non era certo in un luogo privilegiato del Polo Lionello Bonfanti, ma in una sala del primo piano, l’affollata presentazione delle 40 aziende dell’Economia di Comunione e che hanno aderito all’Expo di LoppianoLab 2011. Ventitrè di esse sono presenti in modo stabile nel Polo Lionello Bonfanti, «la futura “casa degli imprenditori” che, si spera, possa essere polo per le aziende dell’Economia di comunione in Italia» ha affermato durante la presentazione Lelia Shrott che per anni ha lavorato alla grande distribuzione di brand importanti ed oggi impegnata nel piano di sviluppo dell’EdC spa.

 

«Oggi si lavora su larga scala, con grandi numeri e poco rapporto umano» precisa uno degli aderenti a Imprecom, una rete di aziende che dalla Liguria a Ragusa opera nel mercato edile. Sì perché di fronte alla prima vera crisi del modello globalizzato l’alternativa competitiva da proporre al mercato è quello proposto dall’EdC e il suo punto di forza sta nel lavorare insieme. «Si tratta di amicizia operativa che aiuta a sviluppare il business delle aziende» ha teso a precisare Mauro Fontana, broker di assicurazioni e passato da vice-presidente all’Apindustria di Vicenza, oggi aderente di Teamforce: una rete di imprese per l’innovazione e lo sviluppo etico e sostenibile. Qualche segnale significativo per favorire la nascita di reti  nel mondo imprenditoriale è venuto dal decreto legge del 31 maggio 2010 (Art. 42). Ma perché non si riduca a sofismi o come mezzo per sfruttare conoscenze e competenze «occorre renderlo operativo» ci dice Fontana.

 

Puntare all’innovazione, alla creatività e all’uomo. «Sono una chinesiologa. Ho conosciuto l’Economia di Comunione una decina d’anni fa. Mi aveva sempre attirato» dice Silvia Ragazzini che ha aderito anche lei all’EdC. E c’è anche chi, come L’Eseresult, ha ideato una software che vada incontro alle esigenze dell’anziano e dei disabili; grazie ad una rete di servizi che vanno dai sensori che avvisano dei pericoli in casa all’acquisto tramite uno smartphone di un abbonamento a teatro. Un business che tiene conto dell’uomo e che a lui ritorna.

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