Imprenditoria femminile in Africa
Il continente africano è una terra di opportunità imprenditoriali e, sebbene alle donne africane possano essere attribuiti molti successi, esse devono ancora affrontare molti ostacoli e stereotipi profondamente radicati che ostacolano il loro cammino.
In Africa, le donne imprenditrici sono spesso motivate dalla necessità di provvedere alle proprie famiglie e comunità, ma aspirano anche all’autonomia economica e all’emancipazione. Sono coinvolte in un’ampia gamma di settori, tra i quali l’agricoltura, l’artigianato, il commercio, i servizi e le nuove tecnologie. La loro presenza in questi settori contribuisce a diversificare l’economia africana ed a promuovere l’innovazione.
Il Global Entrepreneurship Monitor (Gem) rileva che le donne nell’Africa sub-sahariana hanno maggiori probabilità di avviare un’impresa rispetto a quelle di qualsiasi altra regione del mondo. Il 24% delle donne africane crea una propria impresa (in Europa sono solo il 6%), collocandole di gran lunga al primo posto a livello globale.
Nonostante il significativo contributo delle donne imprenditrici alla crescita economica dell’Africa, esse devono affrontare diverse sfide, tra cui un accesso limitato ai finanziamenti, alla formazione e ai mercati. Le donne imprenditrici hanno spesso difficoltà ad accedere ai finanziamenti per avviare o espandere la propria attività. Le istituzioni finanziarie, infatti, sono molto spesso riluttanti a sostenere le donne imprenditrici, a causa di persistenti pregiudizi di genere.
Alcuni studi dimostrano che le donne hanno meno probabilità di ricevere prestiti rispetto agli uomini e, quando li ottengono, ricevono importi inferiori e pagano tassi di interesse più elevati. Secondo un altro studio, nell’Africa sub-sahariana le donne hanno il 20% in meno di probabilità rispetto agli uomini di avere un conto bancario e il 17% in meno di probabilità di avere accesso al credito formale. Questa barriera dell’accesso ai finanziamenti rende evidentemente difficile per le donne avviare e far crescere le proprie attività.
Inoltre, le donne spesso devono affrontare anche barriere culturali e sociali che rendono difficile la creazione o la crescita delle imprese. Queste barriere includono i tradizionali ruoli di genere, la mobilità limitata e la discriminazione. Spesso ci si aspetta inoltre che le donne diano priorità alle responsabilità familiari rispetto al lavoro, rendendo difficile dedicare il tempo e le risorse necessarie per costruire un’impresa di successo.
L’agricoltura è la punta di diamante, se non il fondamento, di molte economie africane e le donne dedite all’agricoltura sono al primo posto in questo settore in molte comunità. Le donne imprenditrici possono trarre vantaggio dalla creazione di imprese che sostengono il settore agricolo, come la trasformazione, l’imballaggio e la distribuzione degli alimenti.
Nonostante le sfide che le donne imprenditrici devono affrontare, il loro impatto è sempre più riconosciuto e apprezzato. Oggi sono in prima linea nell’innovazione sociale, proponendo soluzioni innovative alle sfide locali come l’accesso all’istruzione, alla sanità, all’acqua pulita e alle tecnologie che rispettano l’ambiente.
Attraverso la loro creatività, contribuiscono a dare un impulso positivo alla crescita delle loro comunità e a promuovere uno sviluppo sostenibile. È il caso della sudafricana Rapelang Rabana che ha fondato Rekindle Learning, una piattaforma di apprendimento online che utilizza la tecnologia per fornire una formazione accessibile e di qualità in tutto il continente. O quello della marocchina Fathia Bennis che ha creato DabaDoc, una piattaforma di prenotazione di appuntamenti online che facilita l’accesso all’assistenza sanitaria in Marocco.
Sarebbe fondamentale mettere in atto e sviluppare in Africa politiche e programmi per sostenere l’imprenditoria femminile fornendo un accesso equo ai finanziamenti, alla formazione, alle reti e alle opportunità commerciali.
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