Imprenditori e innovatori

A Loppiano seminario un sull’impresa in preparazione della Settimana sociale di Reggio Calabria.Iniziative, incontri, esperienze che danno fiducia al Paese.
polo lionello

Da poco s’è tenuta l’assemblea di Confindustria, più recentemente il consesso dei Giovani industriali. Eppure, il cammino di riflessione avviato da oltre un anno verso la 46.a edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani – che si terrà in ottobre a Reggio Calabria – ha voluto far sosta, il 17 giugno, in un’insolita località, il Polo industriale della cittadella di Loppiano, alle porte di Firenze. Qui, nei 9600 metri quadrati, trovano sede venti imprese di vari settori produttivi ed è il punto di riferimento per le oltre 200 aziende italiane che aderiscono al progetto dell’Economia di Comunione. Una realizzazione recente (2006), il Polo, che incrocia il cammino secolare (1907) delle Settimane sociali.

 

«La crisi attuale può risultare un momento fecondo che dà luce alla difficile transizione in corso. Il Polo è il luogo per noi ideale per parlare del nuovo dell’impresa che intravediamo», ha spiegato in apertura l’economista Alessandra Smerilli, docente a Roma e membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. Non certo ai margini degli approfondimenti del mondo ecclesiale è il ruolo che anche l’imprenditore e l’impresa possono svolgere nella realizzazione del bene comune. Ma è anche vero che resta incombente una domanda di fondo: quale imprenditore per uscire dalla crisi?. E proprio questo era il tema scelto per l’appuntamento, arricchito da esperienze alla luce dalla Caritas in Veritate.

 

Nel maggio scorso è uscito il Documento preparatoria della prossima Settimana sociale: “Cattolici nell’oggi dell’Italia. Un’Agenda di speranza per il futuro del Paese”. Il testo ha raccolto i contributi anche della sessantina di incontri realizzati in tutta Italia. Dunque, perché un ulteriore seminario? «Questa è il primo appuntamento dopo l’uscita del Documento – ha chiarito Edoardo Patriarca, segretario del Comitato scientifico delle Settimane – e questo ci permette di anticipare il dibattito che si svilupperà a Reggio Calabria. Uno degli ambiti da approfondire è quello dell’intraprendere. Pertanto qui al Polo si dà inizio, in un certo senso, alla Settimana sociale vera e propria».

 

I dati della disoccupazione nazionale e internazionale, le vicende emblematiche di Termini Imerese e di Pomigliano d’Arco stanno lì a ricordare che è indispensabile intraprendere per tornare a crescere, e a crescere non solo economicamente. Del contributo che può offrire al riguardo l’economia civile ha parlato nella relazione d’apertura l’economista Luigino Bruni, sottolineando quanto sia indispensabile oggi – sotto la sferza della concorrenza della Cina – che l’imprenditore torni ad essere un innovatore. «Lo scopo del suo agire è innovare, il profitto è solo il premio. Se non c’è questa logica, egli si chiude nelle posizioni di rendita», ha precisato Bruni.

 

Il racconto in prima persona di due imprenditori, Johnny Dotti, di Welfare Italia, e Maria Teresa Fumi, che, assieme ad altri professionisti, ha realizzato il poliambulatorio “Risana”, insediato nel Polo di Loppiano e in rapido sviluppo, ha messo in evidenza la necessità di saper innovare. Il dialogo con il pubblico è stato preceduto dall’intervento di Mauro Magatti, preside della facoltà di Sociologia dell’università Cattolica: «In Italia, al di là di quanto viene rappresentato dai mass media, ci sono tanti uomini, tante iniziative e tanti luoghi che non sono caduti nelle logiche del nihilismo e dello statalismo», ha evidenziato, invitando ad avere fiducia nel Paese reale..

 

Le risposte dei relatori sembravano aver chiuso il seminario. Ma nei saluti finali, Patriarca ha lanciato un’inattesa proposta: ha auspicato di trovarsi il prossimo anno nuovamente al Polo per continuare il dialogo sull’intraprendere raccogliendo e rilanciando quanto maturerà a Reggio Calabria.

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