Importanza di votare e co-governance
Dopo la pubblicazione dell’articolo di Antonio Baggio ho ricevuto vari messaggi di disaccordo, tra cui uno di Daniele Casprini, che mi scrive: «Sul titolo Perché i focolarini non votano, mi sono chiesto se quel “non” è un errore o una scelta. Credo che il diritto di “votare” e il conseguente dovere, sia una delle principali colonne della democrazia. Questo diritto va difeso sempre e comunque, indipendentemente da chi si candida o per quale partito uno simpatizzi. Sinceramente non mi ritrovo assolutamente in questa espressione, né è mai stata espressione del pensiero di Chiara Lubich, e dell’Opera oggi nel mondo, che si è sempre spesa per la Politica (quella con la P maiuscola)».
Sono d’accordo, Daniele, che il diritto/dovere di votare è uno dei cardini della democrazia. E sono anche d’accordo che Chiara si è sempre spesa per la politica con la P maiuscola.
Il titolo dell’articolo in questione era effettivamente provocatorio, e per questo mi scuso se a qualcuno non è andato giù. Anche se nel testo poi l’autore spiegava chiaramente come sia importante votare se si vuol essere cittadini. I messaggi che ho ricevuto, però, forse per l’imminenza delle elezioni, segnalano la delicatezza e importanza di un argomento che abbiamo trattato tante volte, sia nella rivista sia nel sito di Città Nuova. Vale la pena comunque aggiungere ancora qualche parola.
In particolare il “patto” a cui accenna Baggio è stato una concreta applicazione della spinta che Chiara Lubich e Igino Giordani hanno dato per vivere la politica a servizio dell’unità della famiglia umana. Con gli anni nel Movimento questa intuizione è poi maturata nella cosiddetta co-governance: amministratori, forze economiche, cittadini singoli e associati di un territorio co-progettano e lavorano assieme per far emergere il disegno sulla propria comunità civile. Anche di questo abbiamo parlato in tanti articoli. E ancora ne parleremo nelle prossime settimane.
È chiaro che il rapporto di un candidato con la propria comunità è importante. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo, anzi il candidato dovrebbe sentirsi sempre sostenuto per trovare il coraggio di andare avanti. D’altra parte, però, è anche un rapporto delicato, specialmente in campagna elettorale. Questo, mi sembra, voleva sottolineare l’articolo di Baggio.
Aggiungo che in redazione discutiamo parecchio di questi temi, perché riteniamo importante l’impegno politico e sociale, come dimostrano i contenuti di approfondimento e testimonianze presenti su Città Nuova, a partire dalle questioni concrete che richiedono impegno per il bene comune.
Le sensibilità sono tante e diverse, ma non devono dividerci, anche in tempo di elezioni. Come mi scrive un’amica: «Sono con te, la strada è complessa, ma siamo vivi! Parliamo di politica!».
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