Immigrazione e politica oltre gli slogan

Scarsa attenzione anche da molti media su una proposta di discussione nel merito e di lungo termine offerta ai partiti da parte di alcuni movimenti e associazioni cristiane. Sette punti sulle linee delle politiche immigratorie che dovranno comunque essere affrontate dopo il 4 marzo
ANSA/ MAURIZIO D'ARRO'

La brevissima campagna elettorale ha avuto toni molto accesi rispetto alle politiche migratorie: non abbiamo sentito lunghi discorsi ma molti slogan ripetuti in modo ossessivo: aiutiamoli a casa loro, gli sbarchi nell’ultimo anno sono diminuiti, tutti a casa, qui non entrerà più nessuno. Toni diversi ma stessa sostanza.

Chi si dichiara favorevole all’accoglienza in Italia non ha avuto alcuno spiraglio per dare volume alla propria voce. Lo stesso è accaduto per un nutrito gruppo di associazioni e movimenti cristiani che hanno presentato ai candidati valide argomentazioni a sostegno di una possibilissima e proficua politica italiana su questo tema.

L’articolazione in 7 punti rende molto agevole la lettura del documento che è stato presentato in una conferenza stampa a Roma all’inizio di febbraio e poi in brevi seminari in presenza di alcuni candidati di vari schieramenti sia a Milano che a Catania.

Purtroppo solo poche testate giornalistiche hanno dedicato qualche riga a questi eventi ma si capisce il motivo del silenzio: questi appuntamenti possono effettivamente risultare impegnativi perché costringono a fare delle riflessioni politiche nella prospettiva del futuro del Paese per i prossimi venti anni. E a questo non pensa nessuno, i lauti e immediati stipendi parlamentari (verbalmente contestati) sono ben più allettanti.

La presa di posizione del mondo cristiano ha quindi il peso di chi costringe prima di tutto sé stesso a usare buon senso, lungimiranza politica, analisi dei dati disponibili su andamenti demografici ed economici in Italia ed Europa per farsi un’idea di come potrà essere e con chi sarà costruita e sostenuta l’Italia dei prossimi decenni.

L’iniziativa – nata sulla scia della campagna “Ero Straniero” che ha raccolto novantamila firme per la modifica della legge Bossi Fini sull’immigrazione – andrà avanti anche dopo le elezioni e certamente raccoglierà ulteriori adesioni.

Rimarrà come punto fermo di dibattito politico irrinunciabile per riprendere temi essenziali per la vita del nostro Paese che oggi è tristemente frantumato ma speriamo ancora capace di recuperare percorsi di civiltà, di crescita e di sviluppo.

Sul sito del Movimento dei Focolari in Italia, i 7 punti dell’Agenda sulle Migrazioni

 

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