Illusione e vita vera

A tu per tu con l'interprete di Thom Pain in quattro domande
Elio Germano

Quattro domande a Elio Germano per conoscere la sua storia e il suo modo di stare sul palcoscenico.

 

Cosa vuol dire per te recitare?

Recitare è una cosa intima, tra sé e sé, quasi da “autistici”. Se il linguaggio del teatro ha ancora una funzione è nel contatto reale con le persone. Il cinema può essere banale, il teatro è faticoso.

 

Cosa ti piace di questo testo contemporaneo che porti in scena?

Mi piace la precarietà espressa nel sottotitolo della piéce “basato sul niente”, l’idea, cioè, che in fondo le parole siano troppo poche per raccontare una vita.

 

Se dovessi descrivere in poche parole il personaggio che interpreti?..

È’ un personaggio che si racconta con tutta la confusione, con tutto il caos di cui una persona reale può essere capace. È una creatura, direi, disturbata, come se ne possono incontrare normalmente ovunque. Lo è forse a causa della sua eccessiva sensibilità. E’ un personaggio che dice di sé e degli altri senza metafore. Parla per suggestioni, compiendo un viaggio introspettivo.

 

E cosa dovrebbe lasciare allo spettatore?

L’idea è quella di uscire dal teatro dando l’illusione della vita vera che invade la scena, non protetta da nessuno schermo formale, da nessuna sicurezza. Essendo uno spettacolo aperto offre la possibilità di andare con il pubblico in direzioni diverse ogni sera. Perché ogni sera il personaggio cerca un contatto col pubblico che ha davanti.

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