Il wrestling
Ho visto alla televisione un servizio sul Wrestling (una specie di lotta spettacolarizzata), svoltosi a Roma. Alcune mamme, per giustifi- care la partecipazione dei lo-ro figli adolescenti, dicevano che è solo uno spettacolo. A me non sembra… lei cosa ne pensa?. Giovanna – Arezzo La sua domanda mi offre la possibilità di esprimere il mio parere e anche quello di gran parte degli educatori dell’infanzia sul Wrestling. Da molti è considerato uno sport estremo, in realtà è uno spettacolo orribile, più guardato che praticato. La scena è questa: due atleti (uso questo termine solo per convenzione) si affrontano duramente su un ring, attorniati da un pubblico quasi esclusivamente maschile che, preso dall’eccitazione, li incita a picchiare più forte. Il tutto supportato dalle scene, dalle smorfie, dalle suggestioni create dai lottatori per attirare il pubblico, mettendo in mostra i loro muscoli e la loro prestanza fisica. In realtà, prima dell’inizio dell’incontro, vi è un vero e proprio percorso di iniziazione alla violenza che verrà successivamente rappre-sentata. Gli atleti sono per lo più personaggi megalomani che, per ottenere l’attenzione, si travestono nei modi più bizzarri e si presentano sul ring con urla, musiche strane, denigrando l’avversario. Ed è proprio questa vio-lenza spettacolare a deter-minarne il successo. Essa stimola negli spettatori un’eccitazione catartica verso il nemico che però non è più immaginario, ma simbolizzato dai lottatori. Un altro motivo del successo è da attribuirsi alla curiosità morbosa suscitata che si alimenta di aggressività. A questo punto, mi sembra importante fare alcune considerazioni e cioè: – Anche se tutto è una messa in scena, vengono posti in risalto tutti e solo gli aspetti più deleteri e brutali dell’essere umano. – Il Wrestling rappresenta uno spettacolo in cui la violenza e la bestialità vengono banalizzate e accolte come una cosa normale. – Nel Wrestling, l’avversario è considerato come un nemico da distruggere in qualsiasi modo, senza la minima preoccupazione del male procurato. – I minori che assistono o vedono il Wrestling sono a rischio di imitazione perché ancora incapaci di elaborare la violenza assimilata. Quindi, sono pienamente d’accordo con la lettrice nel ritenere altamente diseducativo e insulso il Wrestling. Certo è che fino a quando vi saranno persone che pagano per vedere certi spettacoli o per acquistare certe videocassette, il fenomeno sarà duro da vincere… Proprio per questo motivo, suggerirei vivamente alle famiglie di non lasciare mai vedere ai figli tali spettacoli spiegando il motivo, ma senza cedere a nessuna pressione. È bene, anzi, organizzare esperienze di gioco e di azione ove vi sia cooperazione e spirito di dialogo, dove anche i bambini più fragili si possano esprimere liberamente, senza sensi di colpa, accolti da tutti come una gioiosa risorsa. Inoltre, sarebbe opportuno protestare vivamente contro i promotori di questi spettacoli portati in televisione, inviando fax ed e-mail alle redazioni di quelle reti, private o pubbliche, che li trasmettono. Mi sembra che bisogna avere il coraggio di difendere il bene dei nostri figli, secondo le parole di un grande lottatore del bene, dom Helder Camara, arcivescovo brasiliano, il quale soleva dire: A volte la protesta è amore puro!.