Il villaggio della legalità
L’impegno è quello di costruire sinergie politico-culturali e sociali capaci di diffondere la cultura della legalità, ovunque in Italia. Scelta netta e categorica quella che, in tal senso, "Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie" sta portando avanti dal 1995. Intanto, inchieste e arresti per corruzione e infiltrazioni mafiose si stanno moltiplicando in Italia e stanno interessando anche la Regione Lazio. Abbiamo fatto il punto con Fabrizio Marras, responsabile di Libera per il presidio di Latina.
Marras, cosa sta accadendo nel Lazio?
«Quello che è successo negli ultimi mesi è sostanzialmente una conferma di quanto Libera sostiene da tempo. Di quello che i cittadini italiani hanno ben presente. La corruzione è uno dei problemi principali del Paese e costituisce quel terreno dove attecchiscono con più facilità i rapporti tra mafie e politica. Già l’anno scorso avevamo avviato una raccolta di firme contro la corruzione raccogliendone oltre un milione. Quest'anno le abbiamo consegnate al presidente della Repubblica».
Facciamo il punto. Qual è l’attuale situazione a Latina e nell'Agro Pontino?
«Nonostante l’ottimo lavoro fatto da forze dell’ordine e magistratura, la criminalità continua a prosperare nel nostro territorio. Gli omicidi e gli arresti di personaggi di spicco della criminalità campana stanno a dimostrare che il sud pontino, ma anche le zone attigue quali Anzio e Nettuno, oltre al litorale, sono diventati un punto di riferimento per i latitanti dove poter far base. Questo perché si sentono più al sicuro che in Campania, ma da qui, poi, spesso gestiscono le loro attività nella loro regione».
Il Villaggio della legalità di Borgo Sabotino sta diventando un punto di riferimento per i giovani. Di cosa si tratta?
«Il villaggio della Legalità “Serafino Famà” di Borgo Sabotino è, come noto, un bene confiscato per abusivismo edilizio e affidato a Libera per svolgerci attività sociali e culturali. Questa estate ha visto sia la regolare presenza di gruppi scout provenienti da tutta Italia per i loro campi, sia lo svolgimento di alcuni eventi particolarmente interessanti: da quello sul "mediattivismo" al raduno nazionale dei Giovani di Libera, dove si sono confrontati per una settimana giovani di tutta Italia. Vivendo e lavorando assieme hanno partecipato a una serrata serie di seminari formativi, fino all’ultimo evento che ha visto una giornata di incontro tra tante associazioni di giovani del territorio (provenienti da Anzio, Nettuno, Aprilia, Latina, Lanuvio fino al Gridas di Napoli) che hanno condiviso i loro percorsi ed obiettivi e partecipato a un seminario sui rapporti tra arte e legalità. Inoltre, abbiamo una lunga serie di progetti in fase di realizzazione e studio che puntano a rendere il Villaggio un vitale punto di riferimento per i giovani del nostro territorio».
“E tu da che parte stai?” è lo slogan di Libera. Come convertirlo in must per giovani e giovanissimi, per costruire una società antimafia?
«Tutta la vita si basa su scelte e quella tra legalità e illegalità è fondamentale, insieme alla priorità del lavoro. La formazione nelle scuole è ben presente in tutti i nostri presìdi e viene portata avanti col massimo impegno e costanza. Da fare rimane molto, in particolare in quell'area della società che si è rassegnata dietro la scusa del “tanto non cambia nulla”. Ma intanto, questa settimana, vengano presentati tre nuovi presìdi di Libera (Castelli Romani, Gaeta e quello del Liceo Foscolo dei Castelli) e ciò sta ad indicare che la volontà e la partecipazione, per cambiare le cose, è viva e si sta diffondendo».