Il viaggio del Bhopal bus
Giunta in Italia una delegazione dei sopravvissuti al disastro ambientale del 1984.
Mentre la Banca centrale indiana ha perfezionato, con 6,7 miliardi di dollari, l’acquisto di 200 tonnellate d’oro messe in vendita dal Fondo Monetario Internazionale per finanziare i propri interventi di carattere sovranazionale, in Italia è giunto il Bhopal Bus. Si tratta di una delegazione dei sopravvissuti al disastro ambientale avvenuto il 2 dicembre 1984 a Bhopal, in India, reso celebre dal romanzo di Dominique Lapierre. Il 3 novembre, insieme ad attivisti di Amnesty International e Greenpeace, hanno dimostrato in maniera simbolica davanti alla sede legale della Dow Chemical Company. l’azienda che oggi controlla la Union Carbide, proprietaria dello stabilimento al tempo dell’incidente. A distanza di quasi 25 anni, infatti, l’area di Bhopal non è ancora stata bonificata né sono state condotte inchieste adeguate sull’incidente e sulle sue conseguenze. Centinaia di migliaia di persone continuano a soffrire di malattie associate al disastro.
Come afferma Satinath Sarangi, fondatore del Gruppo d’informazione e azione su Bhopal e amministratore della Sambhavna Clinic di Bhop ancora «oggi oltre 100.000 persone, esposte alle esalazioni tossiche e alla contaminazione del terreno e dell’acqua di Bhopal, continuano a soffrire e tanta gente muore prematuramente. La Union Carbide e la Dow Chemical continuano a evadere la giustizia e a evitare di assumersi ogni responsabilità legale per i danni causati a Bhopal».
Solo nell’agosto 2008, il governo indiano si è impegnato ad affrontare alcune delle richieste della popolazione di Bhopal, promettendo di istituire una Commissione con pieni poteri sul disastro con autorità e risorse adeguate per guidare e coordinare l’azione di governo.
Il Bophal Bus prevede anche una tappa a Roma per una conferenza presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre sul tema “Imprese, diritti umani e ambiente".
(CC_Città_nuova_Italia_2009/11/04)