Il viaggio definitivo
Il nostro corrispondente da Mosca ci ha lasciati a 56 anni. Un esempio di serietà professionale e umana.
Avevamo viaggiato insieme per redigere il libro Sul largo confine. Storie di cristiani nel Caucaso. Era corrispondente da Mosca per Città Nuova, oltre che per diverse testate portoghesi: Eduardo Guedes era di Lisbona, dove era nato il 10 luglio 1954. Ricordo un viaggio in taxi tra Vladikavkaz e Nazran, a fine luglio 2007. La tensione era palpabile. Il tassista aveva paura. Eduardo passò tutto il tempo a tranquillizzare quell’uomo con la calma olimpica che lo ha sempre caratterizzato.
A Beslan visitammo la Scuola n° 1, dove nel settembre 2004 erano stati uccisi 300 bambini. Mi scoprì nel buio di un corridoio sventrato che non riuscivo a trattenere le lacrime. Mi disse: «La barbarie è incomprensibile. Solo il volto insanguinato del Cristo mi placa».
Grazie Eduardo, di cuore, per tutto quanto ci hai dato. Continua a viaggiare e a mandarci reportage dalla terra dove nessuno muore più. Ricordiamo la frase di Giovanni che Chiara Lubich ti aveva suggerito per la tua vita: «Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo». Tu il mondo l’hai amato, e il mondo ti ha amato. Arrivederci.