Il Viaggio

– Papà, andiamo molto lontano?
– Sai cosa rispondono gli ebrei a questa domanda? Lontano da dove?
– Ma io volevo dire lontano dalla nostra casa…
– Sì andiamo lontano, anche se la casa non l’abbiamo più. Ma ti assicuro che prima o poi ne avremo un’altra molto più bella. La nuova casa avrà i vetri alle finestre e il rubinetto con l’acqua corrente. Te lo prometto.
– Davvero, papà? E cosa faremo quando saremo nella nuova casa?
– Sarà bellissimo: giocheremo tutte le sere, e la domenica io dipingerò le persiane. Tu andrai a scuola e, quando avrai imparato, potrai leggermi tutti i libri che ti comprerò. Guarda che te ne comprerò almeno uno alla settimana! E ti racconterò le storie che ho ascoltato dalla nonna quando ero piccolo come te. Certo, dovremo anche abituarci a mangiare cose strane, ma siccome mangeremo tutti i giorni, non sarà un grande sacrificio.
– Ma quanta gente viaggia?
– Tanti. Ci sono quelli che lo fanno per mestiere, come i camionisti, i piloti e i marinai. Anche gli scafisti, i mercanti di schiavi e i terroristi. I ricchi lo fanno per divertirsi, per non annoiarsi o per passare il tempo. Ci sono anche quelli che lo fanno per amore o per dovere. E poi ci sono quelli come noi, che devono farlo… Alla fine tutti viaggiano.
– Tutti?
– Sì, con l’aereo o la bicicletta, con le stazioni spaziali o le carrette del mare. In macchina, a piedi o con la fantasia, come certe bambine curiose. Ne conosco una…
– Perché tutti viaggiano, papà?
– Oh!, i motivi sono infiniti… O forse è uno solo…
– Papà, non ti capisco.
– Beh! Per conoscere. Gli uomini e le donne sono curiosi: se non cercano sempre qualcosa non sono felici.
– E dove vanno?
– A casa, lontano da casa, alla ricerca di una casa…
– Allora quando ci arrivano si fermano?
– Mai! Guai se lo fanno. Fermarsi può rendere molto infelici.
– Anche noi non ci fermeremo mai?
– Prima o poi ci fermeremo, ne sono certo. Ma sarà pur sempre una sosta: il tempo di farci una casa, una vita. Farti crescere e studiare.
– E poi?
– Poi tu incontrerai l’amore e partirai con lui. Io sarò vecchio e me ne andrò a raggiungere la mamma, finalmente.
– Ma che dici, papà, questo non succederà mai, oppure fra molto, moltissimo tempo!
– Anche il tempo è in viaggio. E la meta arriva sempre troppo presto o troppo tardi, però arriva sempre.
– Ma gli uomini viaggiano proprio tutti, anche se sono così diversi…
– Tutti. Gli europei, per esempio, viaggiano con molti bagagli e devono sempre sapere dove vanno, quando partono e arrivano, cosa troveranno, chi e perché. Gli africani, invece, partono e basta: come, quando e dove non è importante. I cinesi, poi, più che partire cambiano posto di lavoro. E i sudamericani ovunque vanno portano i colori della loro terra…
– Scusa, papà, mi sono distratta. Pensavo: ma anche gli animali viaggiano?
– Sicuro, sempre. Gli animali sono come noi, anzi, siamo noi ad essere animali. Appena ci mettono dietro le sbarre di uno zoo sogniamo di fuggire… Seguiamo l’istinto, la necessità o la paura… Emigriamo, cerchiamo.
– Anche le farfalle e i cigni?
– Sì, certo, volano felici sopra la loro terra.
La natura è una grandissima viaggiatrice. Anzi, è bella perché non si ferma mai: pensa alla luce, alle stelle, al sole, all’acqua e al vento. Sono sempre in viaggio come noi. E noi con loro.
– E le cose? Anche le cose viaggiano?
– E come! Le cose fatte dagli uomini viaggiano tutte: le macchine sulle strade, le sonde spaziali nel cielo, i virus nei computer e i gas di scarico dappertutto. Per fortuna nessuno è mai riuscito a fermare le parole e l’amore.
– Ma gli uomini quando viaggiano cosa si portano?
– Quello che hai nello zaino è pochissimo in confronto a ciò che porti dentro di te: le cose più belle le hai nel cuore e nella mente. Cose come il bene che ti voglio, il ricordo della mamma e la bellezza della nostra terra.
– E dove va tutta questa gente e queste cose che viaggiano?
– Vanno, questo conta. E tu sei libera e puoi scoprire dove vanno, decidere di seguirle, di lasciarle andare oppure di fuggire.
– Ma papà, è così faticoso viaggiare sempre!
– È vero, ma è solo faticando che si arriva da qualche parte.
– Però quell’uomo che abbiamo incontrato, lui non viaggiava: quello che voleva darti dei soldi perché mi fermassi con lui.
– Stai attenta a chi non viaggia: fuggi quando incontri persone così. Chi non viaggia è triste e tenterà di rendere triste anche te.
– E se qualcuno ci costringe a fermarci in un posto brutto?
– Scappiamo.
– Non è giusto che noi scappiamo sempre, e altri invece…
– È vero, ma ti faccio una domanda: è più bello cercare un posto dove andare oppure annoiarsi di stare sempre nello stesso?
– Papà, anche la mamma, in cielo, viaggia?
– Ma che dici? Certo! Solo che lei è già arrivata dove noi stiamo andando. E ci aspetta.