Il valore di un redattore sociale
L’idea è chiara: far conoscere ed approfondire, all’opinione pubblica, le emergenze sociali, dall’immigrazione ai nuovi movimenti. Come? Per mezzo di una agenzia quotidiana di informazione, “Redattore sociale” appunto (www.redattoresociale. it), capace di mettere in rete, in due soli anni di vita, 12 mila notizie, con 30 “lanci” al giorno, oltre ad approfondimenti, schede, tabelle statistiche, ed un archivio, il più grande del genere, di 1980 link sul sociale. A reggere la baracca è don Vinicio Albanese, un prete scomodo, fino a pochi mesi fa presidente del coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. Negli anni passati alla guida della comunità di Capodarco, alle prese con disabili, tossicodipendenti, malati di Aids e giovani disagiati, don Vinicio si è reso conto dell’importanza dei media: “Da quando mi sono accorto di una verità semplice – ha dichiarato -: che come volontariato puoi fare le cose migliori del mondo, ma se non cambi la mentalità comune non si risolvono i problemi”. E così si è buttato sui giornalisti, categoria considerata a rischio, il rischio di non conoscere la realtà sociale: per essi tiene un seminario annuale di formazione formazione a questi temi, un appuntamento fisso che ospita ormai giornalisti di prestigio, oltre ad un pubblico crescente. Per essi è nata l’agenzia, per aiutare la grande informazione a trattare le emergenze sociali in modo meno superficiale. Costo dell’operazione: quasi 500 mila euro, volutamente sottratti alle spicciole attività di volontariato per investirli in questa operazione culturale. “Spingiamo una macchina in salita che finora non si è mai fermata” è lo spirito della piccola redazione, un direttore e quattro giovani giornalisti con una rete di collaboratori sparsi per tutta Italia. Oggi i grandi gruppi editoriali, insieme a regioni, comuni, enti locali, hanno cominciato ad abbonarsi ai lilliput dell’informazione, mentre il mondo del sociale guarda ormai all’agenzia come ad una voce privilegiata. Il governo ha tolto invece loro i 150 mila euro di finanziamento previsti dalla convenzione: “Evidentemente davamo fastidio “. IN LIBRERIA La prima guerra del football Sull’onda del successo dell’ultimo Ebano, il veterano dei giornalisti di guerra, il bielorusso-polacco Ryszard Kapu´sci´nski ridà alle stampe degli scritti della sua giovinezza professionale, accomunati dallo sguardo curioso e misericordioso (non è contraddizione, è paradosso tale atteggiamento) verso i poveri di questo mondo e le loro altrettanto povere guerre. Ecco La prima guerra del football e altre guerre dei poveri, (Feltrinelli, pp. 236, euro 15), un piccolo capolavoro, perché svela il segreto della penna del maestro di tanti professionisti della scrittura, ripreso poi in tutti i suoi scritti seguenti: non giudicare e amare la verità. Ma anche amare l’uomo singolo e l’umanità. Straordinario il racconto della guerra tra Honduras e Salvador, la guerra del pallone appunto: non sarebbe finalmente il caso di dare il Nobel per la letteratura ad un giornalista che non ha voluto fare altro che il giornalista? (m.z.) OCCHIO AL SITO Per difendersi dalla “bufale” Tra le frottole che hanno avuto più diffusione, e quindi più successo, in rete sono da includere le rivelazioni sugli stipendi dei parlamentari, le numerose raccolte di fondi per curare i bambini ammalati, gli allarmi di virus inesistenti, le profezie di Nostradamus per arrivare fino ai “gatti bonsai” allevati in bottiglia. “Internet è piena di questi appelli” è l’avvertimento del servizio “anti-bufala” offerto da www.attivissimo.net il sito che, da tempo, è, appunto, attivissimo nel combattere le leggende e le falsità che viaggiano in rete ed attraverso la posta elettronica. Basta l’iscrizione, gratuita, a questo “attivissimo” sito per ricevere una lista aggiornata delle leggende metropolitane da sfatare e per sfogliare le news precedenti contenute nel manuale on-line Internet per tutti, tra le quali si possono trovare anche le istruzioni per difendersi dallo spamming, la pubblicità indesiderata che riceviamo dalla rete. A cura di Paolo Crepaz netone@cittanuova.it