Il tutto di Cecilia di Cecilia

Cecilia nasce nel 1957 a Punta Alta in provincia di Buenos Aires. Terza di cinque fratelli, la sua è una famiglia di solide radici cristiane. È tra i primi giovani del posto ad aderire con entusiasmo ai Focolari. Insegna in un grande istituto superiore della sua città, e contemporaneamente fa catechismo in parrocchia. Chi l’ha conosciuta la descrive come una ragazza serena e vivace, vestita sempre con eleganza e buon gusto. Tanti ricordano ancora la grande festa del suo sposalizio con Luis Buide, dopo due anni di fidanzamento. Dopo sei mesi di matrimonio, Cecilia si trova in attesa di un bambino. La gravidanza procede regolarmente. Solo una fastidiosa piaghetta alla lingua la porta a consultare uno specialista. Il responso è: cancro! Inizia la trafila in ospedale per decidere sulle cure più appropriate ed efficaci. Ma tutte hanno un unico ostacolo insormontabile: sono veleno per il suo bebé. È la sua vita che va protetta ad ogni costo, anche della sua. Su questo punto Cecilia è proprio irremovibile, ed i medici, rispettandone la volontà, iniziano a prospettarle le alternative possibili all’aborto terapeutico, che lei ha rifiutato. Alla loro scienza e coscienza è affidato ora il compito di trovare le cure adatte. È una scelta combattuta e sofferta in primo luogo da Cecilia. Pure in quel difficile momento, comprende che conviene lasciarsi guidare dall’amore. In uno scritto appunta le tracce di questi passi segreti: Oggi posso dire sì a Gesù. Io credo al suo amore più di ogni altra cosa. Sì, tutto è suo amore.Mi fido di lui. Dal canto loro, i medici le propongono un intervento alla mandibola, meno pericoloso per il bambino. Ma ciò, spiegano, comporterebbe almeno tre mesi di alimentazione attraverso il sondino. Non è certo, quindi, che al piccolo arrivi un nutrimento sufficiente. Anche in quel caso Cecilia dice che… preferisce rimandare. Optano per un intervento meno invasivo. Nel luglio 1984 nasce Maria Augusta. Una vivacissima bambina, sana, accolta con una gioia indescrivibile da tutti. È ora possibile finalmente mettere in moto tutte le strategie per contrastare l’avanzata del tumore. Ma ormai il male ha fatto il suo corso. Da allora, si può dire che quella di Cecilia sia stata un’ascesa vertiginosa lungo l’impervio cammino della vita che le si prospetta dinanzi, così diverso da come l’aveva sognato. Lontana dalla sua città per le cure, con crescenti difficoltà di parola, inizia a scrivere molto. Questi scritti rivelano in profondità il suo animo, affinato nel crogiolo della sofferenza, a tu a tu con Dio. La sua fresca bellezza è scomparsa, ma chi l’avvicina avverte in lei un’armonia interiore rara e profonda. Scrive: Signore, voglio essere come tu vuoi che io sia, avere tutto ciò che è in me come tu desideri che sia. Avere la bellezza che tu desideri che abbia. In una lettera ai suoi alunni del V anno: Desidero darvi qualche notizia di ciò che sto vivendo. (…) Voi sapete che il cancro è una malattia mortale. Io posso assicurarvi che, per me, è qualcosa che mi fa vivere, che è splendido viverla come Dio la va mostrando. Vedete come fa Gesù, che si serve di strade tanto singolari per legarci in uno. E a un’amica dei Focolari: L’altro giorno ho scritto a Luis, dicendogli come io vedevo il lavoro di Dio sul nostro matrimonio. Io, per esempio, che avevo sempre cercato di essere bella e in ordine per Luis, in questi ultimi mesi mi ha visto disadorna, spogliata di tutto. Io vedevo tutto ciò come un degrado fisico, al punto che mi dispiaceva che venisse a trovarmi. Ma tutto ciò mi ha permesso di scoprire il suo amore che va al di là di tutte le apparenze. Un amore che si è purificato. Desidero restare nella luce, perché io sia ciò che devo essere per lui, e per tutti. Ora chiedo a Gesù che vorrei essere un’espressione della sua gloria, mi piacerebbe mostrare in pienezza questa vita come lui ha permesso che noi la vivessimo. Cecilia ha raggiunto il Paradiso il 1° marzo 1985, all’età di 28 anni. Per suo desiderio, riposa nella Mariapoli Lia di O’Higgins. Avviato il suo processo di beatificazione, è ora serva di Dio.

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