Il treno ecologico

Un progetto europeo sul recupero dell’energia dalle frenate, con 16 partner aderenti il cui capofila è l'Inrim, l'istituto italiano di ricerca metrologica  
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Un passo avanti arriva dalla sostenibilità ambientale nel trasporto pubblico e privato su rotaia. Dopo l’esperienza già ben consolidata nella formula 1, dove si recupera energia dalla frenata delle auto, ora anche in treno si potrà sviluppare questa tecnologia. In realtà si parla di due sperimentazioni.

Il primo si chiama Kers, cioè Kinetic Energy Recovery System ed è un sistema montato a bordo del treno per recuperare l’energia rilasciata dal convoglio durante la frenata. La seconda sperimentazione riguarda dei caricabatterie montati sotto i binari che permettono di accumulare quest’energia liberata dal treno quando si ferma in stazione.

L’energia così prodotta potrà essere riutilizzata nella rete ferroviaria per gli altri treni o per altri scopi.

Come dicevamo è un progetto europeo dal nome MyRails a cui partecipano 16 partner come Rfi, Trenitalia, le metropolitane di Londra e Madrid, e l’Inrim, l’istituto italiano di ricerca metrologica che è capofila del progetto.

“Il problema della scarsa efficienza energetica riguarda soprattutto i trasporti ferroviari regionali, non le linee ad alta velocità – spiega Domenico Giordano, ricercatore dell’Inrim e coordinatore del progetto – . Con queste due tecnologie nei prossimi anni si potrà risparmiare dall’11 al 20% di tutta l’elettricità consumata ogni anno dalla rete ferroviaria europea. In termini economici si tratta di una cifra che al massimo può raggiungere i 400 milioni di euro all’anno”.

Inoltre grazie a queste due nuove tecnologie green, si eviteranno oltre 2 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, contribuendo così all’abbassamento del surriscaldamento globale.

Il progetto – che prevede anche analisi e test sulle linee tradizionali di Trenitalia – rientra nel programma europeo Horizon 2020 dedicato alla ricerca applicata e all’innovazione tecnologica, e da Euramet, la rete internazionale degli istituti di metrologia. My Rails partirà a settembre e durerà tre anni grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro.

Quindi se il treno arriva in ritardo, almeno sarà ecologico.

 

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